San Giovanni in Persiceto, il M5S ricompra i computer rubati all’Istituto Archimede grazie al taglio dei propri stipendi. Piccinini: “Segnale di vicinanza al mondo della scuola in un momento delicato”

Diecimila euro per riacquistare i computer rubati: è la cifra che il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, grazie al taglio dei propri stipendi nella scorsa legislatura, ha donato all’Istituto Archimede di San Giovanni in Persiceto dopo che a dicembre del 2019 la scuola aveva subito il furto di 28 personal computer.

“In questo momento particolarmente delicato per il mondo della scuola alle prese con le limitazioni imposte dalla pandemia, abbiamo voluto dare un segnale di ritorno alla normalità nella speranza che presto tutti gli studenti dell’istituto Archimede possano tornare a riutilizzare i computer che qualche balordo aveva deciso di rubare – spiega la capogruppo regionale M5S Silvia Piccinini – Nei giorni scorsi, dopo aver concluso tutti gli iter burocratici necessari, abbiamo provveduto ad effettuare i bonifici con i soldi necessari alla scuola per poter riacquistare i pc. Il furto dello scorso dicembre ci aveva particolarmente colpito visto che i ladri avevano sottratto agli studenti uno strumento di grande importanza per il loro percorso di studi e reso di fatto inutilizzabile il laboratorio CAD che consentiva di progettare e poi creare la relativa documentazione tecnica, sostituendo il disegno manuale con un processo automatizzato”.

Il furto dei 28 computer venne scoperto la mattina del 27 dicembre del 2019 e solo qualche giorno dopo alcune delle “scatole” dei pc, ormai svuotate di tutte le componenti hardware, vennero ritrovate vicino a un cassonetto dei rifiuti. La donazione nei confronti della scuola di San Giovanni in Persiceto si va a sommare all’iniziativa “Facciamo EcoScuola” con cui il MoVimento 5 Stelle ha donato ulteriori fondi per progetti di sostenibilità ambientale, il miglioramento della qualità degli spazi e dell’offerta didattica: in tutto quasi 240 mila euro che sono andate a 13 scuole emiliano-romagnole grazie al taglio degli stipendi dei consiglieri regionali M5S della passata legislatura e dei portavoce in Parlamento.