San Giovanni in Persiceto, Piccinini (M5S): “Caos al punto di raccolta sangue, la Regione intervenga”

san giovanni persicetoOrari d’apertura limitati alla mattina di una sola domenica al mese, totale assenza degli spazi idonei dove accogliere i donatori, colazioni offerte in un corridoio tra le barelle del Pronto soccorso: è questa la situazione di assoluta emergenza del Punto di Raccolta Sangue dell’ospedale di San Giovanni in Persiceto descritta in una interrogazione della consigliera regionale del M5S Silvia Piccinini.

“In questi mesi abbiamo ricevuto continue segnalazioni da parte degli utenti di continui disagi che riguardano la struttura di Persiceto e che di fatto hanno  contribuito a far calare nel tempo il numero dei donatori – spiega Silvia Piccinini – I locali che dovrebbero accoglierli, infatti, presentano difformità rispetto alle normative di legge e anche a quanto previsto dal Comune stesso: l’accettazione viene svolta lungo un corridoio della struttura visto che non è presente il locale accettazione/emoglobina. Da tempo poi il corridoio del centro è divenuto piuttosto caotico, con i donatori di sangue costretti a consumare lì la propria colazione nel bel mezzo di un via vai di medici, di persone in attesa di effettuare la donazione e il passaggio di barelle che transitano da e verso il pronto soccorso. Inoltre la colazione è servita da un operatore sanitario dato che il bar antistante la struttura è chiuso nelle giornate di raccolta sangue, ovvero una sola domenica al mese dalle 8 alle 12.30”.

Una situazione di assoluta emergenza che secondo la denuncia della consigliera regionale del M5S dovrebbe essere risolta al più presto. “Due anni fa l’allora direttore generale dell’azienda USL di Bologna, Francesco Ripa Di Meana, riconobbe un contributo economico di circa 250.000 euro che doveva essere finalizzato all’assetto strutturale, tecnologico ed organizzativo del punto di raccolta sangue di San Giovanni in Persiceto – aggiunge Silvia Piccinini – Intervento che non è mai stato realizzato. Ci chiediamo che fine abbiano fatto quei soldi e perché si è deciso di lasciare al proprio destino questa struttura visto che il numero dei donatori è in continuo calo”.

Per questo nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta di intervenire al più presto ripristinando l’assetto strutturale del punto di raccolta che, come deliberato dal Comune di San Giovanni in Persiceto, dovrebbe essere dotato “della presenza di uno spazio attesa/ristoro, un locale accettazione/emoglobina, un locale donazioni con 2 poltrone, 2 ambulatori e servizi igienici”.