Sanità, la Regione fornisca i dati dell’utilizzo del farmaco Avastin

I due farmaci a confronto, Avastin e Lucentis
I due farmaci a confronto, Avastin e Lucentis

Verificare il reale utilizzo del farmaco Avastin nelle strutture pubbliche della Regione. È questo l’obiettivo di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità della Regione, che ha presentato una interrogazione per chiedere come stia procedendo l’utilizzo del farmaco, al centro di una annosa diatriba tra case farmaceutiche, nei centri oculistici ad alta specializzazione degli ospedali pubblici dell’Emilia-Romagna.

“Lo scorso anno il Consiglio Superiore di Sanità, su richiesta del Ministero della Salute, ha sancito l’equivalenza per efficacia e sicurezza del farmaco Avastin, dal costo approssimativo di 30 euro a fiala – spiega  Raffaella Sensoli nella sua interrogazione – rispetto al farmaco Lucentis dal costo di 900 euro, per il trattamento della degenerazione maculare senile, raccomandando l’impiego di Avastin per questa patologia il più presto possibile e che i farmaci siano utilizzati in strutture sanitarie di alta specializzazione”.

La degenerazione maculare senile, infatti, è una patologia che colpisce il 10% degli anziani sopra i 75 anni e, se non curata tempestivamente porta alla perdita parziale del visus non correggibile con ausili ottici e, nel giro di alcuni mesi, alla cecità completa.

“L’Agenzia Italiana del Farmaco ha poi previsto la somministrazione del bevacizumab (il principio attivo del farmaco dal nome commerciale Avastin) per uso intravitreale riservato a centri oculistici ad alta specializzazione presso ospedali pubblici individuati dalle Regioni – conclude la consigliera Sensoli – Crediamo che ad un anno da quell’obbligo sia arrivato il momento per la Regione di fare un primo bilancio e sapere quali sono le strutture pubbliche che stanno utilizzando Avastin, se abbia individuato i centri ad alta specializzazione e quali sono i tempi di attesa per ottenere la somministrazione di quel farmaco”.