Sconti per le rette degli asili nido, il Pd dice no. Sensoli (M5S): “Uno schiaffo a migliaia di famiglie”

“Uno schiaffo a tutte quelle famiglie che sono obbligate a rinunciare all’iscrizione dei propri figli agli asili nido per ragioni economiche. Questa è l’attenzione che il PD ha nei confronti di queste persone e dello sviluppo dei servizi educativi essenziali in Emilia-Romagna”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali, dopo che questa mattina nel corso della seduta di bilancio 2017 della Regione la maggioranza a guida PD ha bocciato due proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle: l’abbattimento delle rette degli asili nido (fino all’azzeramento) per le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà relativa e per quelle che hanno redditi bassi, oltre che la messa a disposizione di contributi economici per i servizi di pre e post scuola così come avviene anche in altre regioni.

“Le nostre proposte offrivano una soluzione a sostegno delle famiglie più deboli, delle pari opportunità, della conciliazione, dei diritti dei bambini – spiega Raffaella Sensoli – Evidentemente al PD questi argomenti non interessano perché sono troppo impegnati nei vari comuni, a cominciare da quello di Rimini, ad esternalizzare e privatizzare i servizi educativi. Oggi, complice la precarietà sempre più marcata del lavoro, per molte famiglie la retta mensile degli asili è diventata un ostacolo insuperabile e così a molti nostri bambini è negata la possibilità di frequentale luoghi di socialità fondamentali per la loro crescita e sviluppo. Allo stesso modo i servizi di pre e post scuola sono fondamentali per la conciliazione di tempi di vita e lavoro dei genitori oltre che uno strumento che possa garantire le pari opportunità per le donne dell’Emilia-Romagna, ma negli ultimi anni i suoi costi sono sensibilmente aumentati in molti territori, diventando in alcuni casi proibitivi. Realtà che però per il PD non hanno nessuna importanza visto il totale disinteresse che hanno mostrato in sede di approvazione di bilancio, votando negativamente alla nostra proposta. In questo modo – conclude Raffaella Sensoli – non si aiutano i cittadini e si costruisce un sistema educativo a cui potranno accedere solo chi potrà permetterselo”.