Prima il corso di formazione per i funzionari in Regione, adesso il seminario all’Università, il tutto per indottrinare la platea di riferimento a votare Sì. Ormai il Pd, con l’appoggio di chi dovrebbe avere un ruolo istituzionale e quindi super partes, non sa più cosa inventarsi per fare pubblicità occulta sul referendum costituzionale”. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, riguardo alla notizia del seminario sulla riforma costituzionale organizzato dall’Alma Mater di Bologna che vede tra i relatori solo professori schierati per il Sì come denunciato da alcune associazioni di studenti.
“Questo modus operandi non ci sorprende per niente – spiega Silvia Piccinini – Solo qualche giorno fa abbiamo scoperto che l’Assemblea Legislativa aveva organizzato un corso di aggiornamento per i propri dipendenti sulla riforma costituzionale come se quest’ultima fosse già attuata e prevedendo tra i relatori uno dei costituzionalisti che avevano firmato l’appello per il Sì. Solo grazie al nostro intervento l’Assemblea è stata costretta ad un brusco dietro front, annullando il corso e posticipandolo a dopo il 4 dicembre (anche se il nostro auspicio è che non si tenga nemmeno dopo quella data). A questo punto – conclude Silvia Piccinini – crediamo che anche l’Università debba fare marcia indietro, annullando questo seminario o quantomeno prevedendo tra i relatori quei docenti che con decisione stanno sostenendo le ragioni del No. Altrimenti ci troveremmo davanti all’ennesimo tentativo di propaganda di Renzi e dei suoi amici istituzionali”.