Sensoli e Sassi (M5S): “Sull’autonomia Bonaccini prepara l’ennesimo teatrino in Assemblea”

Martedì prossimo verrà data all’Assemblea Legislativa la comunicazione della Giunta sull’avvio del negoziato con il Governo per il riconoscimento di ulteriori forme di autonomia ma si tratta dell’ennesimo teatrino messo in piedi da Bonaccini. Il presidente verrà in aula anche per chiedere all’Assemblea di aggiungere altre 4-5 competenze a quelle molto sommariamente individuate. Un bluff visto che Bonaccini non chiederà niente all’Assemblea, come non lo ha chiesto qualche settimana fa. Per chiedere bisogna poter discutere e bisogna presentare documenti da analizzare prima del dibattito: quindi più che una richiesta sarà una comunicazione verso la quale l’Assemblea potrà solo prendere atto. Anche perché la risoluzione approvata dai consiglieri PD, MDP e SI (in Emilia-Romagna bersaniani e sinistra sono alleatissimi dei renziani) non prevede che l’Assemblea eletta dai cittadini si pronunci più, se non alla fine, prima dell’accordo.

In più ci sembra di capire che adesso la priorità è quella di arrivare prima delle prossime elezioni di primavera (anche se il sottosegretario Bressa ha detto chiaramente che si tratta di lasciare alla prossima legislatura un accordo quadro…). Insomma il vero obiettivo di questo teatrino non è né l’autonomia né tantomeno il bene dei cittadini emiliano-romagnoli. È solo un calcolo elettorale.

Prima c’era bisogno di arrivare prima dei referendum di Veneto e Lombardia, per sfruttare il grande impatto conseguente, esautorando i cittadini emiliano-romagnoli che non si sono potuti esprimere in merito e ad oggi ancora sanno poco o nulla dell’argomento. Poi l’esigenza di portare a casa un foglietto un po’ più lungo delle dieci righe anonime di quasi un mese fa, con cioè l’accordo quadro da consegnare al futuro Governo e Parlamento. L’esigenza vera è stare sotto i riflettori, provare a togliere peso ai referendum (che effettivamente al PD non portano bene), provare a fare litigare Maroni e Zaia, cercare di far fare il primo della classe al Presidente visto che con l’aria che tira nel PD dopo le elezioni o anche prima ci saranno delle poltrone importanti da sostituire. Bonaccini oggi tifa per Maroni. Ma come sempre le copie sono peggiori dell’originale. Soprattutto se non si copiano i compiti giusti. E le cose da copiare erano il referendum e una delegazione come quella lombarda, con amministratori e consiglieri di tutte le formazioni politiche. Di là dal Po tutti. Di qua solo lui.  Questo Paese è già stato sufficientemente martoriato dagli “uomini soli al comando”.

 

Raffaella Sensoli e Gianluca Sassi