Smaltimento rifiuti, Regione truffata di 750mila euro. Sassi (M5S): “Servono più controlli”

Chiarezza sulla truffa subìta dalla Regione riguardo a false fidejussioni finanziarie che potrebbe costare alla casse di viale Aldo Moro 750mila euro. È questa la richiesta di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’indagine della Dda di Brescia che ha scoperto un’associazione a delinquere che, stando alle indagini, fabbricava fidejussioni finanziarie di nessun valore e che ha visto come vittime del raggiro una trentina di aziende private impegnate nel settore dello smaltimento di rifiuti anche pericolosi. Nella lista dei beneficiari di queste false attestazioni ci sarebbero anche moltissimi enti pubblici e partecipate dello Stato, tra cui Consip ed Italferr nonché la Regione Emilia-Romagna.

In pratica sarebbero state spacciate polizze fidejussorie false per circa mezzo miliardo di euro a società che smaltiscono rifiuti e lavorano su grandi infrastrutture nazionali, lasciando scoperti settori nevralgici come la tutela ambientale e i grandi appalti pubblici. Il giro di false fidejussioni avrebbe dovuto coprire il rischio delle imprese private tutelando la parte pubblica (enti e società partecipate dallo Stato, nonché enti locali) da eventuali danni o imprevisti.

“Tra queste c’è proprio la nostra Regione che sarebbe stata esposta per un totale di 750mila euro – spiega Gianluca Sassi – Visto che il tema riguardo l’ambito molto delicato dello smaltimento di rifiuti, crediamo che per evitare che si ripetano situazioni del genere la Regione debba innalzare notevolmente il livello dei controlli, prima di tutto affidando ad ARPAE anche il potere di controllo proprio sulle società che emettono queste garanzie finanziarie”. Per questo nella sua interrogazione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di fare al più presto chiarezza sulla vicenda.