Turismo, Piccinini (M5S): “Fare chiarezza su flop Strada dei vini e dei sapori tra Bologna e Modena”

Finisce in Regione il caso del “fallimento” della Strada dei vini e dei sapori “Castelli e ciliegi. Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato una interrogazione sulla scomparsa dell’organismo che si occupava della promozione turistica in chiave enogastronomica degli eventi che si svolgono sulle colline tra Bologna e Modena.

“Da ormai due anni, e in seguito anche ad un’indagine della Guardia di finanza, questa struttura sembra essersi dissolta nel nulla – spiega Silvia Piccinini – Visto che le sue attività hanno poggiato anche su finanziamenti pubblici, fra i quali hanno rivestito un ruolo molto importante quelli della Regione, crediamo che sia il caso che la Giunta faccia chiarezza su questa vicenda. Anche alla luce del fatto che questa prolungata assenza sta di certo procurando un danno a quelle stesse attività che erano state messe al centro della promozione del territorio”.

Per questo nella sua interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di quali finanziamenti siano stati accordati negli anni alla “Strada dei vini e dei sapori Castelli e Ciliegi”, quale sia stata la rendicontazione e quali gli esiti dell’azione svolte, e se le criticità riscontrate siano comuni anche ad altre Strade dei vini e dei sapori in regione.

“La gestione del soggetto responsabile della Strada dei vini negli anni è stata affidata soprattutto a esponenti politici ed amministrativi molto vicini alla maggioranza di governo regionale. Il suo fallimento comporta l’esigenza di capire bene cosa sia successo, di chi siano le responsabilità e quale fine abbiano fatto i finanziamenti pubblici erogati. Ma comporta anche l’esigenza di capire quali siano gli strumenti da utilizzare per promuovere efficacemente il turismo enogastronomico nell’area collinare bolognese e modenese. Se le strade dei vini e dei sapori sono lo strumento principe della Regione per rispondere a una domanda di turismo enogastronomico di qualità – conclude Silvia Piccini – oggi questo strumento è gravemente a rischio. Vogliamo delle risposte”.