Vaccini, Sensoli (M5S): “Venturi vergognoso su rinvio TAR. Giudici non si tirano per la giacca”

“Le parole dell’assessore Venturi sulla decisione del TAR sono molto gravi. Venturi fa finta di non sapere che non c’è stato ancora nessun giudizio sulla legge né tantomeno nessuna sentenza. Noi crediamo che i giudici debbano decidere in autonomia e senza essere tirati per la giacca da chi strumentalizza un rinvio di 45 giorni, per fare i dovuti approfondimenti, come una vittoria politica. Semplicemente vergognoso”. Sono queste le parole di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, in merito al commento dell’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, riguardo alla decisione del TAR dell’Emilia-Romagna di rinviare la decisione, in attesa di alcuni approfondimenti normativi, sul ricorso di un gruppo di genitori e del Codacons sulla legge che introduce la vaccinazione obbligatoria per poter frequentare gli asili nido.

“La richiesta dei giudici di acquisire una dettagliata e documentata relazione di chiarimenti sul tema da parte del Ministero della Salute per Venturi si è trasformata come per magia in una ‘non bocciatura della legge’. Evidentemente Venturi, oltre a conoscere già l’esito di questo ricorso, è in grado anche di anticipare la loro volontà – aggiunge Raffaella Sensoli – Noi crediamo che il tempo che il TAR si è preso per poter esprimersi sia assolutamente necessario e doveroso soprattutto per quel che riguarda l’indisponibilità dei quattro vaccini obbligatori che al momento vengono forniti solo in abbinamento con altri due consigliati. Particolare, tra l’altro, che avevamo segnalato già da tempo attraverso i nostri interventi in aula e continue interrogazioni. Commentare un rinvio o essere contenti per una ‘non bocciatura’ è un’attività che non ci interessa – conclude Raffaella Sensoli – I giudici devono essere liberi di poter decidere in totale autonomia e senza essere tirati per la giacca da nessun delle parti in causa. Evidentemente non è così per chi già oggi grida alla vittoria pur sapendo che non c’è stato ancora alcun giudizio nel merito e nessuna sentenza”.