Via le barriere architettoniche dal Conservatorio di Bologna

 

Di seguito l’articolo di Beppe Facchini su Il Corriere di Bologna (10-09-18)

Addio barriere architettoniche al conservatorio di Bologna? Il traguardo sembra ormai vicino: da Roma sono in arrivo novità importanti. Dopo la firma ad aprile del decreto sugli interventi edilizi delle istituzioni Afam (istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica riconosciute), il Miur ha sbloccato il fondo da 20 milioni di euro per il relativo bando nazionale, consentendo così al conservatorio Martini di accelerare sul restyling generale previsto da tempo per la sede storica di Piazza Rossini.

Il progetto, in gran parte esecutivo, costa circa un milione di euro e ha già avuto l’ok della Soprintendenza. Ora non resta che partecipare al bando e sperare di ottenere i finanziamenti necessari. Ma c’è ottimismo. «Siamo gli unici con sede in un complesso storico come quello di San Giacomo: direi che abbiamo buone possibilità, nostri tecnici sono già a lavoro per perfezionare al massimo il progetto — conferma la presidente Jadranka Bentini —. I tempi non li sa nessuno, ma credo che tutto si risolverà non prima della metà del 2019». I fondi, stanziati con Valeria Fedeli alla guida del Miur, erano fermi per questioni burocratiche e per problemi nella procedura telematica. E così, per superare lo stallo, è sceso in campo il gruppo del M5S in viale Aldo Moro, da tempo megafono della questione.

«Ci siamo attivati con il sottosegretario Fioramonti e siamo riusciti a sbloccare la procedura — spiega la consigliera Silvia Piccinini —. Si tratta di una bella soddisfazione: il problema delle barriere architettoniche non riguarda solo le persone con disabilità, ma anche anziani e mamme col passeggino che partecipano ai vari eventi organizzati dal conservatorio».

«Spero con tutto il cuore che i lavori partano il prima possibile» commenta infine Maurizio Sacco, 41enne docente di musica alle scuole medie Guido Reni, con una disabilità del 100%, protagonista in passato di diverse proteste proprio su questo tema. Dopo due anni senza poter frequentare le lezioni del corso di specializzazione in musica per il cinema, alla fine Sacco ha deciso di abbandonare gli studi perché, «nonostante l’atteggiamento collaborativo dell’amministrazione del conservatorio, non facevo altro che scontrarmi con un muro di gomma. Sono super contento di questa novità –conclude-, non vedo l’ora di potermi iscrivere di nuovo.