VIOLENZA SULLE DONNE, IN EMILIA-ROMAGNA ACCOLTE TUTTE LE DOMANDE PER IL REDDITO DI LIBERTÀ. PICCININI (M5S): “DIFFICOLTÀ INPS COPERTE DALLA REGIONE GRAZIE AD UN GRANDE LAVORO DI SQUADRA”

In Emilia-Romagna, ad oggi, tutte le richieste riguardo al reddito di libertà per le donne vittime di violenza sono state accolte, per un totale di quasi 300 domande presentate e 1,5 milioni di euro erogati comprensivi sia di risorse regionali che da parte dell’Inps. È quanto fa sapere Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che l’assessore regionale alle pari opportunità, Barbara Lori, ha risposto ad un’interrogazione presentata dalla stessa consigliera regionale M5S sui ritardi nell’erogazione dei contributi economici previsti dal reddito di libertà, ovvero l’assegno destinato a donne seguite da un Centro antiviolenza e in condizioni di disagio economico.

“Avevamo ricevuto segnalazioni di ritardi nell’erogazione dei contributi da parte dell’Inps sia in termini di tempo che per quel che riguarda l’accoglimento delle singole domande – spiega Silvia Piccinini – Nella sua risposta alla mia interrogazione, infatti, la Regione ha confermato queste difficoltà evidenziando come l’Inps nel 2021 avesse accolto soltanto 42 domande su 290, lasciando così scoperte ben 248 richieste di aiuto e mettendo a disposizione soltanto poco più di 200mila euro. Cifre che rappresentavano un campanello d’allarme non indifferente. A quel punto è stata la Regione, accogliendo tra l’altro una richiesta che arrivava da tutta l’Assemblea Legislativa che aveva approvato una risoluzione in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, a prendersi carico di questa mancanza stanziando 1,3 milioni di euro che sono serviti proprio a garantire l’aiuto economico a tutte quelle donne che rischiavano di essere lasciate completamente sole. Si tratta di un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio l’assessora Barbara Lori che è riuscita con tempestività ad occuparsi di questo problema che rischiava di avere pesanti ripercussioni su persone che vivono un profondo disagio a causa delle violenze subite” conclude Silvia Piccinini.