Whistleblowing, Bertani (M5S): “Nuova legge è grande opportunità ma la Regione deve puntarci con convinzione”

“Adesso che il whistleblowing, grazie al MoVimento 5 Stelle, è finalmente legge la Regione deve puntare con più convinzione su questo importantissimo strumento per contrastare la corruzione e l’illegalità nelle pubbliche amministrazioni. Fino ad oggi i pochi casi registrati, appena sei nel 2016 e tre nel 2015, a nostro avviso non hanno ricevuto la necessaria attenzione contribuendo così a creare un clima di totale sfiducia tra i dipendenti. E il caso IBC ne è la conferma visto che in quel caso chi ha giustamente denunciato dei comportamenti scorretti ha preferito rivolgersi a una trasmissione tv piuttosto che alla propria amministrazione”.

Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo l’approvazione in Parlamento della nuova legge sul whistleblowing ha presentato una risoluzione per chiedere alla Giunta di puntare con decisione sullo sviluppo di questo sistema che permette a un dipendente di segnalare una possibile attività illecita all’interno del proprio luogo di lavoro.

“Con l’approvazione della legge nuova legge che il M5S ha fortemente voluto ci saranno finalmente tutele per chi denuncia – spiega Andrea Bertani – non si potrà più essere licenziati a causa della denuncia di un illecito e saranno previste anche delle sanzioni per il responsabile che non dà seguito alle segnalazioni. Inoltre, chi denuncia gli illeciti avrà l’identità protetta. Stop anche alla pratica usata spesso in questi casi di demansionamento immotivato. Una legge che cambierà il volto dell’Italia e che ci darà credibilità anche a livello internazionale. Ecco perché crediamo che la Regione debba finalmente puntare con decisione su questo strumento, invertendo la rotta che è stata seguita fino a questo momento”.

Nei giorni scorsi lo stesso consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle aveva depositato una interrogazione su un caso specifico che riguardava la denuncia di un dipendente regionale su presente irregolarità nell’utilizzo dei fondi regionali per l’agricoltura. Denuncia caduta nel vuoto al punto che chi aveva segnato il caso non è stato nemmeno chiamato a chiarire le proprie accuse nonostante avesse dato ampia disponibilità all’amministrazione regionale.