“La vicenda Castelfrigo è solo uno dei tasselli di un vergognoso sistema che la politica di questa regione, come quella nazionale, ha contribuito a creare e a preservare. Tra proposte fatte cadere nel dimenticatoio, leggi mai applicate o peggio depotenziate, aziende come la Castelfrigo hanno potuto agire indisturbate sfruttando lavoratori che legittimamente oggi non chiedono altro che il ripristino della legalità. E che il presidente Bonaccini, che non perde occasione per lodare il suo patto per il lavoro, non abbia mai aperto bocca su questa vicenda è semplicemente vergognoso”. È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo l’incontro avuto questa mattina in Assemblea Legislativa con una rappresentanza dei lavoratori dell’azienda Castelfrigo che protestavano davanti alla sede della Regione.
“La politica su questa vicenda ha delle chiare responsabilità – spiega Giulia Gibertoni – a cominciare dal decreto legislativo del 2016 che ha trasformato in semplici illeciti amministrativi i reati in materia di lavoro e previdenza obbligatoria, prevedendo una semplice multa o ammenda. Questo colpo di spugna, come il caso Castelfrigo dimostra, ha spinto moltissime realtà (comprese le cooperative o presunte tali) a creare un sistema all’interno del quale gli unici a pagarne le conseguenze sono i lavoratori, con situazioni di sfruttamento che rasentano il caporalato. Ed è francamente inaccettabile come ciò accada in una regione dove da anni esiste una legge, la 17 del 2005, che invece aveva messo dei paletti molto stretti sulla qualità del lavoro, prevedendo il rispetto di standard molto severi sui livelli della qualità del lavoro. Legge che, evidentemente, si continua ad ignorare tranquillamente”.
Ecco perché per Giulia Gibertoni è arrivato il momento che la politica la smetta di restare immobile e intervenga con decisione. “A cominciare dalla proposta di legge sulle false cooperative che anche autorevoli esponenti del PD, anche della nostra regione, hanno sponsorizzato e che oggi però sembra essere stata messa in naftalina. Cosa si sta aspettando? Il PD solleciti il suo ministro Poletti, che di certo sul tema delle cooperative gioca in casa, e la faccia approvare”.
“Nel frattempo dopo aver incontrato i lavoratori di Castelfrigo noi chiederemo immediatamente un’audizione in Commissione dei vertici dell’azienda modenese, anzi sarebbe opportuno che siano gli stessi membri della Commissione a recarsi sul posto: così come in passato si è deciso di visitare le eccellenze dei territori, allo stesso modo si dovrebbe toccare con mano anche le tante criticità. Inoltre – conclude Giulia Gibertoni – abbiamo intenzione di andare a fondo su questa vicenda chiedendo in primo luogo che vengano resi pubblici i nomi di quelle aziende della grande distribuzione che Castelfrigo rifornisce e che di fatto contribuiscono ad alimentare un sistema di lavoro che, nel 2017, si poggia ancora sul caporalato. Crediamo che questi grandi marchi debbano prendere le distanze da chi non rispetta le norme elementari in materia di regolarità del lavoro, crediamo che il Governo possa intervenire con un decreto legge urgente per mettere un argine al dilagare di situazioni di forte criticità per riadeguare il sistema sanzionatorio”.