Crisi Mondi Silicart, il destino di 50 lavoratori ancora appeso a un filo

Il presidio dei lavoratori della Mondi Silicart davanti ai cancelli dello stabilimento di Anzola
Il presidio dei lavoratori della Mondi Silicart davanti ai cancelli dello stabilimento di Anzola

“La situazione per la Mondi Silicart si fa sempre più difficile. È paradossale come un’azienda che fino a poco tempo fa godeva di ottima salute sia destinata a chiudere i battenti da un giorno all’altro lasciando a casa 50 lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà”.

Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, torna ad occuparsi della vicenda della Mondi Silicart, l’azienda di Anzola, che fa capo al gruppo Mondi, specializzata nella produzione di carta siliconata. Ieri l’incontro tra la proprietà e il gruppo interessato all’acquisizione della ditta, la milanese Rossella srl, non è andato a buon fine tanto che la trattativa sembra arrivata su un binario morto.

“Secondo quanto ci hanno raccontato i lavoratori il gruppo Mondi, dopo quasi tre mesi di trattative, avrebbe giudicato l’offerta di acquisto presentata da Rossella troppo bassa e per questo l’ha rifiutata – spiega la consigliera Piccinini – A questo punto la trattativa si fa sempre più complicata anche perché sembra che di altri possibili acquirenti interessati a rilevare lo stabilimento di Anzola non ce ne siano. La Mondi ha già dichiarato in più di un’occasione la volontà di voler chiudere, lasciando a casa 50 lavoratori che però continuano ogni giorno a lottare per il proprio posto di lavoro. A loro va tutta la nostra solidarietà e il loro sostegno”.

“Sono loro le uniche vittime di questa incredibile storia – conclude la consigliera regionale assieme ai consiglieri comunali Massimiliano Franceschi e Vittorio Borghi – visto che l’azienda di Anzola è passata nel giro di pochi mesi da essere una realtà in salute e che produceva fatturati a sei zero in un peso di cui liberarsi in fretta. La nostra speranza è che nelle prossime ore la trattativa di vendita possa ripartire. Altrimenti il destino dei lavoratori e delle loro famiglie continuerà ad essere appeso a un filo”.