“Il dietrofront di Trenitalia sugli abbonamenti per i treni Alta Velocità è un maldestro tentativo di addolcire una pillola che altrimenti sarebbe amarissima ai pendolari. Gli aumenti restano, del tutto ingiustificati, e non risolvono in nessun modo le criticità che avevamo evidenziato”. È questa la denuncia di Andrea Bertani, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, in merito agli aumenti decisi da Trenitalia per gli abbonamenti AV. Un rincaro che Trenitalia avrebbe “limato” dopo le tante polemiche che erano nate e le proteste dei pendolari e il successivo (e tardivo) intervento del Governo attraverso il ministro Delrio.
“Quella dei pendolari rischia di trasformarsi in una vittoria di Pirro – spiega Andrea Bertani che sul caso ha depositato una ulteriore interrogazione alla giunta regionale dopo quella delle scorse settimane – L’aumento del 10%, spacciato come un atto di clemenza da Trenitalia dopo l’intervento delle Regioni e del Governo, resta in ogni caso spropositato per il servizio offerto ai pendolari. In più soprattutto nei weekend, quando ci sono tantissime persone che per esigenze di lavoro utilizzano in treni AV, gli aumenti sono ben superiori a quelli annunciati”.
Nella sua interrogazione, infatti, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, riporta come gli abbonamenti per utilizzare l’Alta Velocità anche il sabato o la domenica sfiorino un rincaro del 20%. Anche però dal lunedì al venerdì la situazione non sembra essere migliorata di molto. “Per viaggiare da Bologna a Firenze si spenderanno 36 euro in più, da Bologna a Reggio Emilia 29 – specifica Andrea Bertani – Aumenti ai quali, come abbiamo sempre denunciato, non corrisponde un miglioramento dei servizi offerto ai pendolari. Per questo ci chiediamo quale sia il metodo utilizzato da Trenitalia per l’individuazione delle tariffe visto che prima propone un aumento astronomico per poi rimodularlo poco dopo”. Oltre che chiedere uno stop a questi aumenti il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle chiede alla Regione anche di attivarsi affinché gli interventi promessi da Trenitalia abbiano una immediata attuazione. “Da quanto detto dai vertici di Trenitalia per il prossimo giugno saranno previste delle operazioni per ridurre l’impatto degli aumenti, come per esempio l’inserimento in un contratto di servizio di alcuni collegamenti AV negli orari maggiormente utilizzati dai pendolari. A questo punto però – conclude Andrea Bertani – non capiamo perché Trenitalia non possa prevederli già da adesso visto che gli aumenti sono già attivi”.