“La scoperta delle perdite di percolato e la conseguente contaminazione dell’acqua rafforza ancora di più quello che sosteniamo da tempo: la discarica di Imola è pericolosa, serve un monitoraggio sanitario indipendente e in ogni caso non può essere tollerato nessun progetto di ampliamento”. È questo il commento di Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, che questa mattina ha depositato una interrogazione alla Giunta dopo la notizia che nei pozzi spia, realizzati per tenere sotto controllo la tenuta delle vasche di contenimento del percolato della discarica Tre Monti di via Pediano, si siano registrati importanti sforamenti dei limiti previsi per legge.
“Sforamenti che anche per l’Arpa sono stati definiti importanti e che non bisogna assolutamente sottovalutare – spiega Giulia Gibertoni – D’altronde lo sversamento, di cui oggi si è avuta notizia, non è un caso isolato. La discarica è situata in mezzo ai calanchi in una zona franosa e sismica ed il fenomeno sarebbe già avvenuto, a causa di una valvola difettosa, il 28 dicembre 2009 e, molto probabilmente, anche il 20 aprile 2015. Questi episodi potrebbero aver già dato luogo a contaminazione della falda acquifera che, con il tempo, giunge a valle, dove si trova la città di Imola, e dove l’acqua oltre agli usi potabili viene usata per scopi irrigui ma, nonostante il rischio sia elevato, nei 40 anni di vita della discarica non sono mai state fatte delle indagini epidemiologiche sulla salute degli abitanti dell’area limitrofa alla stessa discarica ed i monitoraggi ambientali risultano, a parere di molti soggetti, anche qualificati, estremamente carenti e non rappresentativi”.
Ecco perché nella sua interrogazione la capogruppo M5S in Regione chiede alla Giunta di fare luce sulle circostanze che hanno portato alle perdite di percolato, oltre a conoscere la quantità esatta della sostanza che si è introdotta nel terreno e quale sia l’andamento della perdita. “Crediamo che dopo questo episodio procedere nella volontà di voler ampliare la capacità della discarica sia da pazzi – conclude Gibertoni – Serve subito un referendum. In ogni caso chiediamo che la VIA attuale sia integrata con una valutazione di impatto sanitario affidato a un soggetto indipendente e credibile che faccia luce sul livello di inquinamento di tutte le matrici ambientali, tra cui le acque superficiali e sotterranee come già ripetutamente chiesto dai cittadini”.