“Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, grazie anche alle nostre pressanti richieste, i controlli su chi usufruisce degli alloggi pubblici restano ancora incompleti”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al caso della donna centenaria che vive in una casa popolare a Rimini pur avendo nel proprio conto corrente 700mila euro.
“Una delle mie prime proposte alla Regione, ad inizio legislatura, fu quella relativa di abbassare le soglie reddito per il mantenimento dell’alloggio pubblico – ricorda Raffaella Sensoli – La regolamentazione, così come era congegnata, era troppo favorevole a persone che potevano contare su una disponibilità patrimoniale e finanziaria comunque elevata, constatato anche che il turnover era bassissimo, pari a circa il 3 per cento, mentre diventava sempre più lunga la lista d’attesa delle famiglie in stato di bisogno. Per questo presentai una risoluzione nella quale si chiedeva di rivedere i limiti di reddito necessari per il decadimento del diritto agli alloggi Erp, proposta poi accolta dalla Regione. Adesso riscontro con piacere che il sistema funziona, ma desta stupore che non ci sia una procedura automatica di controllo e verifica per tutti attraverso l’incrocio delle banche dati. Un anziano può sbagliare ma l’amministrazione deve avvisarlo in tempo utile affinché possa presentare la dichiarazione correttiva, nei termini per il ravvedimento, utile ad evitare procedimenti giudiziari, necessari nel caso di inottemperanza all’avviso. Il Comune oggi non ha alibi. La normativa regionale, grazie al M5S ed in particolare alla mia risoluzione, non permette a chi ha redditi elevati di occupare immobili pubblici a canoni calmierati ma occorre mettere in atto le procedure idonee, in modo umano, ma con determinatezza, affinché chi ha bisogno possa essere aiutato al contrario di chi, invece, non ne ha più diritto” conclude Raffaella Sensoli.