“In Emilia-Romagna da anni ormai manca completamente una seria politica di prevenzione del rischio idrogeologico. Anche per l’alluvione di Nonantola, tutta l’attenzione della Regione si sta concentrando sulla gestione dei danni senza cercare di capire quali siano stati gli errori che hanno prodotto questo ennesimo disastro e che ogni inverno portano il nostro territorio a finire inesorabilmente sott’acqua”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’esondazione del fiume Panaro che ha provocato danni molto gravi nella zona di Nonantola.
“Se la provincia di Modena dal 2014 ha subìto ben due alluvioni evidentemente c’è qualcosa che non ha funzionato, non solo nella programmazione degli interventi per cercare di limitare il rischio ma soprattutto nelle politiche che la Regione ha attuato su quel territorio – aggiunge Silvia Piccinini – Se si continua a prevedere spese e investimenti faraonici per costruire strade e spandere cemento, come si sta facendo per esempio con il progetto dell’autostrada regionale Cispadana, alla fine il risultato non può essere diverso da quello che abbiamo visto tutti in questi giorni. Di certo non può essere sufficiente, come ha fatto l’assessore Priolo, limitarsi a chiedere ad AIPO di istituire una commissione tecnica per spiegare le cause dell’alluvione oppure assicurare che le attività commerciali abbiano i dovuti rimborsi. Si tratta degli ennesimi annunci da parte di questa Giunta che forse sta diventando esperta nel gestire l’emergenza senza però preoccuparsi di attuare politiche realmente efficaci per far sì che nessuno più finisca sott’acqua. Come dimostrano i dati sulle alluvioni accadute negli ultimi anni in Emilia-Romagna, ci troviamo di fronte a una situazione strutturale e radicata che ha bisogno di interventi radicali e non di continue toppe e continui annunci come sta facendo la Regione” conclude la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle.