“La Regione blocchi il progetto della centrale a biomasse di Casalfiumanese. Non è possibile che l’interesse economico di una singola azienda sia più importante della tutela di un’intera comunità”. Sbarca in Regione il progetto della centrale a biomasse dell’azienda “Ondulati Santerno: Silvia Piccinini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, ha presentato una interrogazione chiedendo alla Giunta di prendere una posizione sul progetto che già due anni fa venne prima proposto e poi bloccato dopo le proteste dei residenti. “A distanza di due anni il progetto è stato riesumato senza però che venisse chiarito se l’olio di palma verrà utilizzato come combustibile in sostituzione del metano per l’attività produttiva dell’azienda o come biomassa in un digestore che produce biogas per produrre energia elettrica – spiega Silvia Piccinini – Entrambe le ipotesi però ci vedono fortemente contrari visto che l’utilizzo di questo tipo di combustibile pone dei rischi rilevanti per la salute umana visto che si immetteranno nell’aria nano particelle di metalli pesanti molto pericolose per la salute non solo degli abitanti di Casalfiumanese, ma anche per quelli di Borgo Tossignano e delle frazioni di Fabbrica e Ponticelli. Senza contare che l’olio di palma è stato messo al bando dalla maggior parte dei consumatori e delle aziende alimentari per i danni provocati a milioni di chilometri quadrati di foreste. Ma davanti a tutto questo a Casalfiumanese si pensa di poterlo bruciare tranquillamente”.
Ma a preoccupare i cittadini è soprattutto l’impatto ambientale che questo impianto avrà sulla zona. “I cittadini sono molto preoccupati anche per il cattivo odore che l’impianto genererà, anche alla luce di esperienze simili in altri comuni, e che a lungo andare produrrà una svalutazione delle colture, degli immobili e dei terreni circostanti – aggiunge Nicola Murru, capogruppo M5S a Casalfiumanese – Inoltre la proprietà potrebbe chiedere, in un secondo momento, la possibilità di utilizzare come combustibile altri materiali con un ulteriore aggravio della pericolosità e delle incognite legate a queste variazioni. Per questo, anche se il nostro obiettivo resta quello di scongiurare l’apertura di questo impianto, chiediamo ad ARPAE di installare una centralina per la rilevazione del livello di inquinamento. Sia in questa occasione che due anni fa siamo stati noi a portare alla luce la notizia e cercare di informare la cittadinanza. Il bilancio energetico è negativo, quindi per la produzione, il trasporto e la raffinazione si spende più energia di quella prodotta in questa centrale, a danno sempre dell’ambiente. Queste politiche energetiche, motivate solo dalla speculazione e promosse da uno Stato miope che le incentiva, sono vergognose”. “La Regione deve bloccare immediatamente questo progetto – conclude Silvia Piccinini – chiedendo all’azienda di percorrere strade alternative per produrre energia in maniera più rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’interesse economico di un solo soggetto non può andare contro a quello di un’intera comunità preoccupata per la propria salute e la tutela dell’ambiente”.