“La Regione metta in soffitta il progetto della Cispadana e investa, come invece sta facendo il Ministero dei trasporti, sulla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio esistente. Ciò che il ministro Toninelli ha fatto oggi con l’A22 è la dimostrazione reale e concreta che una svolta a tutela del pubblico e dell’ambiente nella gestione delle infrastrutture è possibile”.
È questo il commento di Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo l’annuncio da parte del MIT dell’ok del Cipe alla delibera relativa all’accordo per il rinnovo trentennale della concessione della autostrada A22 Modena-Brennero.
“Ancora una volta il MoVimento 5 Stelle al Governo mostra che si può realizzare il cambiamento – spiega Andrea Bertani – Dopo cinque anni di stallo, il MIT sotto la guida del ministro Toninelli ha sbloccato una impasse che durava da 5 anni introducendo un nuovo modello di gestione ora finalmente tutta pubblica. Adesso gli investimenti sfiorano i 140 milioni annui, a differenza dei poco più di 80 precedenti, e gli aumenti dei pedaggi verranno ridotti a un terzo di quelli attuali, inferiori anche all’inflazione programmata, con l’introduzione di una tariffazione ambientale. Questo è quello che fa il Governo e il M5S e che Bonaccini e il PD farebbero bene a copiare per esempio investendo sulla qualificazione di quello che c’è, senza buttare via duecento 180 più altri 100 (280 in totale) milioni per un’autostrada a pagamento e concessa a una società con i privati come la Cispadana”.
Il ministero, infatti, ha annunciato novità anche sul fronte Cispadana con la richiesta della Regioni che gli introiti dei pedaggi dell’A22 andassero a pagare la realizzazione dell’autostrada regionale, rispedita al mittente. “A questo punto Bonaccini potrebbe lavorare affinché si possa pensare a tariffazioni ambientali in tutte le autostrade che attraversano la Regione e magari mettere in soffitta definitivamente la Cispadana, concentrandosi magari sulle ferrovie regionali che invece sta abbandonando al loro destino. Se vogliono Bonaccini e Donini hanno ancora qualche mese per copiare le scelte giuste del Governo del cambiamento e del M5S. Perché fra qualche mese potrebbero non esserci più…” conclude Andrea Bertani.