All’Italian Tech Week si è parlato delle nuove sfide che il mondo ci sta presentando ma, soprattutto, si è parlato di possibili soluzioni innovative in ogni settore. Hanno colpito le parole del Ceo di Cnh.
C’è chi pensa che oggi la vita sia più semplice in tutti i campi: abbiamo a disposizione mezzi e tecnologie che fino anche solo a 20 anni fa erano inimagginabili. Tuttavia oggi, a differenza del passato, ci troviamo, di giorno in giorno, ad dover affrontare sfide che prima non c’erano. E la risposta non può mai essere arroccarsi su posizioni reazionarie che rifiutano il cambiamento.
Questo è quanto sta emergendo in modo lampante più che mai dall’Italian Tech Week, una vetrina che ci mostra quello che è il mondo del lavoro oggi: un mondo in cui non ci si può bendare gli occhi di fronte all’avvento sempre più massiccio dell’Intelligenza Artificiale. E questa rapida espansione non risparmia e non risparmierà nessun settore: nemmeno quello agricolo. Ne è ben consapevole Gerrit Marx, Ceo di Cnh.
Il futuro è questo, chi si ostina a non vederlo o a rifiutarlo è destinato – e condannato- a soccombere di fronte all’avanzare del progresso tecnologico. L’IA causerà la scomparsa di milioni di posti di lavoro come tanti prevedono? Non necessariamente se verrà sfruttata nel modo giusto. Le parole di Marx sono state chiare: tecnologia e agricoltura sono un binomio possibile e da questo connubio abbiamo tutti da guadagnarci, anche noi consumatori finali.
Sono state chiare le parole di Gerrit Marx, il famoso Ceo di Cnh: l’agricoltura oggi ha bisogno della tecnologia per costruire macchine migliori e avere un prodotto finale più sano. Dunque ben venga l’intervento dell’IA che, del resto, avrà sempre più spazio in ogni settore nei prossimi anni.
“Abbiamo bisogno di una rete per connetterci e le reti 5G molto spesso non sono disponibili nelle regioni in cui operano i nostri agricoltori. Se si considerano alcune località remote nel Mato Grosso in Brasile o in Australia o persino in alcune parti del Canada settentrionale e occidentale, non esiste una rete 5G che aiuti l’agricoltore a utilizzare la macchina e a estrarre i dati e per vedere la resa del campo in tempo reale e prendere decisioni migliori” – ha spiegato Marx, come riporta La Presse.
La tecnologia, pertanto, può semplificare il lavoro ma anche aiutare a prendere decisioni migliori per il terreno con conseguenti benefici in termini di resa ma anche di salubrità del prodotto finale che sarà poi il cibo che porteremo sulle nostre tavole. Il Ceo si è soffermato non solo sul ruolo che la tecnologia ormai deve svolgere per migliorare l’agricoltura ma anche del ruolo che l’agricoltura riveste – oggi più che mai – nella salvaguardia del Pianeta. Perché implementare e puntare sulle coltivazioni sostenibili deve essere una priorità.
Il Ceo ha concluso aggiungendo: “ La nostra idea è che le giovani generazioni trovino nel settore agricolo carriere attrattive… Qui in Cnh lavoriamo con l’obiettivo di migliorare la qualità del cibo nel rispetto della salute del suolo e del pianeta”. Il futuro dei giovani sarà un ritorno alla terra, ai mestieri dei loro nonni? Probabilmente sì con un approccio innovativo e sicuramente molto diverso da quello che fu per le generazioni precedenti.
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