“Viste le gravi irregolarità che si stanno verificando all’interno del Consorzio di Bonifica Romagna la Regione, applicando la legge, dovrebbe azzerare tutti i suoi vertici. È indecoroso che enti chiamati a svolgere funzioni importantissime, alimentati sul piano finanziario da risorse pubbliche e soprattutto da tributi pagati dai cittadini, siano colpevolmente e intenzionalmente abbandonati a gestioni amministrative di dubbia trasparenza in cui sembrano avere voce solo alcune aree produttive ed organizzazioni di imprese”.
È questa la richiesta contenuta in un’interrogazione presentata da Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, e che riguarda la situazione del Consorzio di Bonifica Romagna. “Dopo le indagini portate avanti dalla Procura, è notizia di questi giorni della rimozione dal ruolo di vicepresidente di un componente del comitato amministrativo entrato in rotta di collisione con il Presidente sembra per questioni legate alla trasparenza delle attività del consorzio” spiega Andrea Bertani.
Nell’interrogazione si fa riferimento al caso della delibera del Consiglio amministrativo 691 del 2018 con la quale, successivamente alla cessazione dal lavoro di uno dei due dirigenti tecnici dell’ente, si disponeva l’assegnazione al dirigente restante di tutti i settori di gestione tecnica del dirigente uscente, senza specificare la temporaneità dell’incarico stabilita dagli amministratori durante la discussione avvenuta in Comitato. “Gli amministratori avevano espresso in Comitato l’esigenza, peraltro ovvia, e la volontà di attribuire a questa assegnazione un carattere di temporaneità – spiega Andrea Bertani – Peccato però che nella delibera finale questo specificazione sia saltata facendo quindi intendere che l’incarico sia definitivo”. A quel punto i due vicepresidenti, dopo aver avanzato ricorso al Comitato che lo ha bocciato, hanno inoltrato richiesta di impugnativa alla Regione così come prevede lo statuto per avviare un percorso di tutela della decisione assunta in comitato e della loro funzione di amministratori della cosa pubblica.
“La Regione e in particolare la Giunta regionale non se ne possono continuare a lavare le mani, ma devono intervenire urgentemente – conclude Andrea Bertani – In primo luogo dando seguito a questa richiesta di intervento e se, nel caso le responsabilità sia accertate, prevedere al più presto all’azzeramento dei vertici del Consorzio di bonifica. Inoltre crediamo che si debba una volta per tutte cambiare radicalmente il sistema di elezione dei consorzi che oggi è basato principalmente sul peso economico degli elettori”.