“Per rispondere alla crisi energetica che stiamo attraversando servono interventi strutturali. Misure spot come quelle che il sindaco Pagnoni sta attuando in Comune non possono di certo essere risolutive. Per questo il Comune deve accelerare sulla nascita delle comunità energetiche così come prevede una nostra mozione approvata all’unanimità in Consiglio comunale più di un anno fa e che ancora oggi non ha trovato attuazione”. È quanto dichiara Monica Caleffi, consigliera comunale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’iniziativa del sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni, di spegnere gli impianti di riscaldamento degli uffici un’ora prima per far fronte alle spese extra (200 mila euro) dovute all’aumento del costo dell’energia. “Presenterò un’interpellanza per chiedere alla giunta perché il Comune non si sia ancora attivato sul tema delle comunità energetiche – spiega Monica Caleffi – Si tratta di uno strumento ormai indispensabile per la creazione di un nuovo modello energetico, più sostenibile, solidale e davvero accessibile a tutti. Uno strumento capace di innescare un circolo virtuoso sul quale il MoVimento 5 Stelle sta puntando con decisione ormai da tempo sia a livello nazionale che regionale attraverso la possibilità di autoprodurre energia tramite pannelli fotovoltaici, metterla in condivisione e sfruttare il risparmio generato per ridurre i costi energetici dell’intera comunità”.
“In Regione abbiamo presentato un progetto di legge che proprio in questi giorni sta cominciando il suo iter in Assemblea Legislativa, accanto a quello proposto dalla Giunta – aggiunge la capogruppo regionale M5S Silvia Piccinini, relatrice del provvedimento – L’obiettivo è quello di rendere realmente indipendenti cittadini, enti e attività produttive sul fronte energetico, andando a creare così un sistema non più legato alle oscillazioni e alle speculazioni del mercato a cui purtroppo stiamo assistendo in questi giorni e che rischiano di avere delle pesanti ripercussioni sulle tasche di tutti. Se aumentiamo la capacità di produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili si potrà evitare di importare energia dall’esterno, dicendo no in prospettiva quindi anche al gas, proprio perché la nostra fame di energia troverà una risposta ampia, solidale e diffusa grazie alle comunità energetiche” conclude la capogruppo regionale M5S.