“Mentre Bonaccini si affanna a firmare patti mediatici a Roma e a Bologna, l’Emilia-Romagna è ormai diventata un colabrodo nella totale indifferenza di questa Giunta. E a farne le spese, come sempre, sono sempre e solo i cittadini”. È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, in merito all’emergenza idraulica che sta interessando in queste ore la provincia di Reggio Emilia, con il fiume Enza che nella serata di ieri ha rotto gli argini inondando Lentigione, frazione del comune di Brescello, e obbligando più di mille persone all’evacuazione.
“La situazione che si sta vivendo a Reggio Emilia è drammatica ma la cosa più preoccupante è che ha provocarla non è stata un’eccezionale ondata di maltempo ma appena pochi centimetri di neve caduti nei giorni scorsi – spiega Gianluca Sassi – Dopo i blackout telefonici ed elettrici, gli smottamenti e i crolli degli alberi, adesso anche gli argini si stanno sbriciolando alla faccia della tanto decantata sicurezza idraulica che questa Regione aveva promesso di attuare dopo quello che successe in provincia di Modena nel 2014. Quello che vorremmo sapere e che cercheremo di capire nelle prossime ore è se sugli argini dell’Enza si sia fatta la manutenzione necessaria per evitare un disastro del genere. Vogliamo che sia accertate le reali responsabilità che speriamo non vengano scaricate, come fu per Modena, sulle nutrie o peggio sull’eccezionalità della perturbazione atmosferica. Per esempio qualcuno ci dovrà spiegare perché le casse di espansione dell’Enza a Montecchio Emilia siano ferme da anni in attesa di un collaudo che a quanto ci risulta non è mai arrivato. Per questo nei prossimi giorni depositeremo una interrogazione per fare luce anche su questa vicenda e convocheremo AIPO in Commissione. Intanto però chiediamo a Bonaccini di prendere dei provvedimenti immediati, come la richiesta dello stato di emergenza che può essere funzionale anche a una verifica dettagliata dello stato di manutenzione degli argini in tutta la provincia”.
“Ciò che si è verificato è l’ennesima dimostrazione che la priorità degli interventi deve essere data alle opere contro il dissesto idrogeologico: da sempre il M5S denuncia questo. Un’emergenza continua, per le quali si proclama lo “stato di calamità naturale”, ma che scompare ogni qual volta c’è da approvare un nuovo progetto di costruzione. Non abbiamo bisogno di nuove infrastrutture, ma di una politica di difesa del territorio seria e una nuova e più avanzata strategia riduzione dei rischi. È fondamentale far luce sulle responsabilità politiche e tecniche di questo ennesimo disastro prevedibile” dichiara e conclude la deputata reggiana Maria Edera Spadoni.