“L’impegno della Regione sulla riapertura dei punti nascita deve riguardare necessariamente anche quello dell’ospedale di Fiorenzuola. Una struttura che è stata chiusa nel 2013 e dove il numero dei parti si aggirava attorno a quota 700 all’anno, quindi ben oltre la soglia minima di sicurezza”. È quanto sostiene Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di un’interrogazione presentata alla giunta regionale sulla riapertura del punto nascita dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda in provincia di Piacenza.
“L’idea di chiudere i punti nascita non è stata solo un errore che ha riguardato quelli delle montagna ma ha toccato altre zone, come per esempio, quello che si trovava all’interno dell’ospedale di Fiorenzuola – spiega Silvia Piccinini – La sua chiusura ha privato di un servizio sanitario essenziale un intero territorio lasciando che fosse solo quello di Piacenza l’unico punto nascita attivo all’interno di questa provincia con la più ampia parte di territorio montano o collinare e con numerose località collocate ad altitudine elevata e con consistenti distanze dal capoluogo”.
“A giugno dello scorso anno il Consiglio comunale di Fiorenzuola votò all’unanimità un ordine del giorno che impegnava il sindaco a richiedere alla Regione la realizzazione di un punto nascita e dei relativi servizi di ostetricia e maternità nell’ospedale di Fiorenzuola – aggiunge Elena Rossini, consigliera comunale M5S – Un impegno che ad oggi è stato completamente disatteso”. Ecco perché nella sua interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di sostenere la costituzione e l’operatività di un punto nascita nell’ospedale di Fiorenzuola, garantendo anche la presenza in loco dei servizi di ostetricia e maternità.