“Il Movimento 5 Stelle è da sempre favorevole alle fusioni tra Comuni soprattutto quando queste innescano dei meccanismi di risparmio dei costi e di efficienza dei servizi offerti. Discorso diverso invece quando a deciderle sono solo i sindaci, spesso per pura convenienza elettorale e niente più. Per questo crediamo che un eventuale progetto in questo senso debba essere anticipato da una seria e dettagliata campagna di informazione e confronto che metta al centro il cittadino e non la figura del supersindaco e poi da un nuovo referendum”. È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, riguardo al dibattito innescato sull’eventuale progetto di fusione a tre tra i Comuni di Gatteo, Savignano e San Mauro. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i consiglieri comunali del M5S dei tre comuni interessati.
“La proposta avanzata inizialmente dal sindaco di Gatteo Vincenzi, ci ha trovati un po’ sorpresi, in quanto era stato lo stesso Comune in passato a ritirare la propria candidatura – afferma il capogruppo M5S Savignano,
“Anche i sindaci di Savignano e San Mauro si sono dichiarati favorevoli – continuano i rispettivi consiglieri Campedelli e Ivan Brunetti– dimenticando però che per la fusione a due i cittadini si sono già espressi andando a votare in pochissimi e soprattutto esprimendo un voto contrario”. “Quello delle fusioni è un tema che ci sta molto a cuore e che in Regione abbiamo cercato di seguire con attenzione così come quello sulle Unioni dei Comuni e le sue contraddizioni” aggiunge Andrea Bertani”.
“Contraddizioni che adesso anche il sindaco uscente di Cesenatico sembra scoprire – aggiunge Alberto Papperini, consigliere comunale del M5S – Peccato che ignori, o faccia finta di farlo che per uscire dall’Unione la legge imponga che si debba aspettare almeno 5 anni dalla convenzione”.
“È da tempo che il M5S porta avanti l’idea di un superamento delle Unioni così come sono state concepite ed attuate, prevedendo la definizione di ambiti adeguati ed omogenei, evitando aggregazioni troppo grandi e disomogenee e che portano solo a maggiori costi – conclude Andrea Bertani – partendo anche dal superamento dei confini provinciali e lo sviluppo di politiche e obiettivi comuni, perfettamente racchiuse nel nostro progetto di modifica della legge sulle Unioni di Comuni”.