“Il pasticcio fatto dal ministro Poletti sui dati dell’occupazione in Italia rende ancora più paradossale la situazione del lavoro in Emilia-Romagna dove le imprese continuano a chiudere e la Giunta è stata in grado solo di presentare un patto pieno di sigle ma vuoto di nuove proposte. Per questo serve una netta inversione di rotta, altrimenti Bonaccini sarà ricordato come il nuovo Berlusconi visto che aveva promesso 120mila posti di lavoro in più e il dimezzamento del tasso di disoccupazione”. Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, ha depositato una interrogazione per chiedere alla Giunta di rivedere le proprie politiche in materia di lavoro alla luce del balletto di cifre che nei giorni scorsi ha interessato il Governo, l’Inps e l’Istat e che ha smascherato l’utilizzo propagandistico dei dati sui nuovi contratti di lavoro nati dall’introduzione del Jobs Act.
Secondo Unioncamere, infatti, a giugno in Emilia-Romagna le imprese attive giovanili erano 32.485, ovvero il 7,9 per cento delle imprese regionali: in un anno se ne sono perse 1.108 (-3,3 per cento), molte di più della media nazionale (-2,1%). Dati che fanno il paio con la rilevazione dell’Inps che registra un leggero aumento dei contratti a tempo indeterminato in regione. Ma questi non sono altro che la trasformazione dei vecchi contratti a tempo determinato in quelli a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act.
“Questo significa che le politiche messe in campo dalla Regione già nei primi mesi di mandato sono state assolutamente inefficaci – spiega Giulia Gibertoni – Anche il Patto per il lavoro, presentato alla stampa in pompa magna, in realtà è un documento ricco di pagine e di sigle firmatarie che non propone alcuna forma di coinvolgimento reale delle imprese, dei lavoratori, di chi, giovane o adulto, cerca occupazione. Il risultato è che siamo di fronte a degli strumenti che non potranno produrre alcunché se non programmi inefficaci come quello messo in atto da Garanzia Giovani”.
Per questo nella sua interrogazione la capogruppo M5S individua subito una strada da percorrere per poter cercare di invertire il trend negativo. “Uno degli strumenti che potrebbero essere adottati immediatamente è l’eliminazione dell’Irap per le giovani imprese, specialmente per quelle costituite da neo imprenditrici – spiega Gibertoni – Inoltre dobbiamo puntare sull’introduzione di un progetto che preveda la promozione del ritorno al lavoro di chi l’ha perso e il sostegno economico a chi è in difficoltà, così come abbiamo proposto nel nostro progetto di legge sul reddito di cittadinanza. Le politiche varate dalla Giunta fino a questo momento mirano a salvaguardare i servizi e le strutture attuali, ma non propongono né novità né forme di intervento nuovo: tutelano chi si dovrebbe occupare di lavoro, ma non chi lo cerca”.