Il trattamento per il prurito uremico disponibile per la prima volta anche in Italia, ma resta il problema: la richiesta della comunità nefrologica è chiara.
Esistono patologie al momento poco conosciute nella fascia media della popolazione, ma che colpiscono comunque tante persone e provocano diverse criticità: è il caso del prurito associato a Malattia Renale Cronica, condizione poco conosciuta a livello mediatico ma purtroppo molto frequente nei pazienti sottoposti a dialisi.
Nello specifico, il prurito associato a Malattia Renale Cronica (chiamato anche col nome di prurito uremico) è un sintomo piuttosto comune e debilitante e che si manifesta in fase avanzata di insufficienza renale. L’accumulo di sostanze nel sangue, con livelli molto alti, porta a una ritenzione di scorie uremiche, che hanno conseguenze sia sulla pelle che sul sistema nervoso, con conseguente prurito.
Come segnala LaPresse nel suo articolo a riguardo, a soffrirne è un paziente dializzato su due; la patologia crea un disturbo non indifferente e compromette in modo profondo la qualità della vita del paziente, sia a livello di sofferenza che di attività quotidiana. In merito a ciò, è arrivata una buona notizia sul trattamento, anche se nel nostro paese sembra esserci ancora moltissimo da fare.
Come riportato nell’articolo di LaPresse, è disponibile a partire da oggi, per la prima volta in assoluto in Italia, un trattamento specifico in grado di ridurre il prurito uremico in modo significativo, migliorando di fatto la condizione dei pazienti che ne sono afflitti. Una notizia splendida e piuttosto incoraggiante, ma che porta con sé delle problematiche su cui si dovrà intervenire in maniera decisa per portare effettivamente una svolta medica nel nostro paese.
Nella fonte, viene infatti ricordato che l’accesso a questo trattamento non è ancora uniforme su tutto il territorio nazionale; questo porta ad un’evidente disuguaglianza, che non rende le cure egualmente accessibili ai pazienti. Nelle regioni dove la maggior parte dei pazienti è seguita in centri di dialisi privati accreditati, la prescrizione del farmaco resta complessa e di conseguenza l’accesso al trattamento.
Per cercare di porre rimedio a questa ingiustizia e portare finalmente una svolta totale nella cura del prurito uremico, la comunità nefrologica (sempre come indicato da LaPresse) chiede alle Regioni di intervenire per garantire equità di cura per i pazienti in modo tempestivo e funzionale.
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