La manovra del Governo ha creato molti dubbi, in particolare sulle misure pensionistiche, le indiscrezioni di questi mesi sono andate tutto in fumo, ma analizziamo come si può accedere alla pensione a 59 anni nel 2026. .
In effetti, la manovra per il 2026 non cambia le misure attualmente in vigore, sarà possibile accedere alla pensione a 59 anni, ma resta ferma la data del 31 dicembre 2025.
Tutto quello che finora si era ipotizzato non è stato messo in pratica, nessuna flessibilità in uscita e nessun passaggio da quota 103 a quota 41. Il Governo ha deciso di rimanere tutto invariato nella prossima Legge di Bilancio. Quindi, il nuovo anno rimarrà con la stessa situazione del 2025.
La delusione dei lavoratori in parte si è fatta sentire, anche dovuta alle ultime indiscrezioni comunicare dal sottosegretario Claudio Durigon, che aveva annunciato la volontà del Governo di introdurre la pensione a 64 anni per tutti con 25 anni di contributi, Inoltre, per accedere a questa misura, sarebbe stato utilizzato il TFR e l’assegno doveva essere pari a tre volte l’assegno sociale. Infine, si sperava nel potenziamento dell’Opzione donna.
Precisiamo che l’Opzione Donna è una misura sperimentale con scadenza il 31 dicembre 2025, nella Manovra del Governo, questa misura è confermata con gli stessi requisiti del 2025, senza nessun potenziamento. I requisiti per accedere alla pensione Opzione donna nel 2026 sono: 59 anni di età e 35 anni di contributi, devono essere maturati entro il 31 dicembre 2025 per poi accedere alla pensione nel 2026.
Resta confermata la finestra mobile di dodici mesi per la decorrenza dell’assegno pensionistico. Inoltre, restano ferme le restrizioni per poter beneficiare della misura, ed esattamente: lavoratrici licenziate o occupate presso aziende in crisi con tavolo aperto presso il Governo; lavoratrici caregiver, ma solo se madri con due o più figli; invalide con una percentuale non superiore al 74%.
Per le lavoratrici invalide che assistono un familiare disabile (caregiver) senza figli l’età anagrafica arriva a 61 anni, con un solo figlio l’età anagrafica è di 60 anni. I requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2025.
Infine, le lavoratrici caregiver devono soddisfare il requisito di convivenza con il familiare che assistono almeno sei mesi prima della presentazione della domanda.
Tutti questi requisiti e il fattore temporale per soddisfarli, limita molto questa misura, oltre, all’aspetto penalizzante dovuto al calcolo interamente con il sistema contributivo (solo con contributi di effettivo lavoro). La penalizzazione dipende dalla carriera lavorativa, se in modo discontinuo l’assegno subirà una riduzione più alta, può arrivare fino al 30% dello stipendio attuale percepito. Mentre, una lavoratrice che ha lavorato per 35 anni sempre presso la stessa azienda, può anche ottenere un miglioramento dell’assegno pensionistico. Come sopra menzionato, molto dipende dalla carriera lavorativa e dallo stipendio percepito nell’intero arco della vita lavorativa.
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