Un gigantesco conflitto di interesse sull’inceneritore di Parma dove controllori e controllati fanno capo ad un unico soggetto. È questa la denuncia di Gian Luca Sassi, consigliere regionale del M5S, riguardo al monitoraggio dell’impianto, gestito dalla multiutility Iren e portato avanti dallo Studio Alfa di Reggio Emilia.
“Quanto sta succedendo a Parma è assolutamente paradossale perché ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il controllore è governato dal controllato, un fatto gravissimo oltre che politicamente inaccettabile – spiega il consigliere regionale del M5S – In pratica lo Studio Alfa, società di cui Iren Rinnovabili ha appena acquisito la maggioranza, su mandato di Arpa Emilia Romagna si sta occupando del monitoraggio della strumentazione di rilevamento delle emissioni dell’inceneritore. Ci troviamo cioè di fronte a una situazione in cui una società controllata a maggioranza dal gruppo Iren è chiamata a monitorare il buon funzionamento dell’impianto di famiglia. Una situazione assolutamente incredibile alla quale bisogna trovare una soluzione al più presto”.
“Quando parliamo di inceneritori, se qualcuno non l’avesse ancora capito, c’è in ballo la salute di tutti noi e non è accettabile che ci siano zone d’ombra sulla trasparenza dei controlli. Come non è accettabile che intrecci politici o giochi di potere possano mettere in dubbio l’esito dei risultati di monitoraggio. Quello che ci chiediamo, infatti, è – conclude il consigliere Sassi – quanto neutrale e obiettivo possa essere nelle sue valutazioni lo Studio Alfa se è chiamato a verificare la bontà di un impianto di famiglia. Farà gli interessi di Iren Rinnovabili, e quindi di Iren, oppure di Arpa che ha commissionato l’indagine?”.