L’Assegno unico per i figli cambia per sempre, i nuovi conteggi già nel 2026

Periodo di stime e nuovi conteggi, anche per l’Assegno unico e universale. Sono previsti aumenti per il 2026: ecco chi riguarderanno e di quanto sarà il rialzo.

Incentivare e accompagnare la natalità e sostenere i genitori. Sono questi gli obiettivi alla base della misura conosciuta come Assegno unico e universale (Auu). Il sostegno di carattere mensile spetta alle famiglie italiane con figli.

Donna che esce banconota da 5 euro dal portafoglio
L’Assegno unico per i figli cambia per sempre, i nuovi conteggi già nel 2026 – emiliaromagna5stelle.it

I due aggettivi che caratterizzano la misura, unico e universale, denotano poi altri elementi. L’Assegno è unico perché di fatto ha preso il posto e messo assieme alcuni precedenti sostegni. Tra di essi l’assegno familiare, le detrazioni fiscali, il bonus bebè. È inoltre universale perché spetta davvero a tutti, anche a chi ha un Isee molto alto. Materialmente a erogarlo è l’Inps mentre a normarlo e indirizzarlo sono il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).

Proprio a quest’ultimo Dicastero si devono le coperture economiche e i bilanci destinati all’Auu. L’Assegno è istituito per legge, nello specifico la numero 46 del 1 aprile 2022, ed è entrato in vigore a marzo 2022.

Più è basso l’Isee familiare più è alto l’importo dell’Assegno

Il sostegno è riconosciuto ad ogni figlio minore a carico, ma non solo. Per i ragazzi tra i 18 e i 21 si percepisce l’Assegno qualora frequentino l’università o comunque un corso di formazione e se svolgono un tirocinio o hanno un’occupazione con reddito inferiore agli 8mila euro l’anno.

Mamma e figlia mano nella mano
Più è basso l’Isee familiare più è alto l’importo dell’Assegno – emiliaromagna5stelle.it

L’Auu è percepito anche se tra i 18 e i 21 anni i figli sono disoccupati e iscritti ad un Centro per l’impiego o se svolgono il Servizio civile universale. Nessun limite di età per i figli disabili, invece. La misura è destinata ai cittadini italiani o di Paesi membri dell’Unione europea, a chi ha un permesso di soggiorno regolare e a chi risiede in Italia da almeno due anni. In genere, più è basso l’Isee familiare più è alto l’importo dell’Assegno, ma nel calcolo c’è sempre da considerare anche l’età, il numero di figli, le condizioni di disabilità.

In questo periodo dell’anno si attendono solitamente novità per il prossimo, e il 2025 non fa eccezione. Da un anno all’altro scatta sistematicamente un aumento determinato dall’inflazione, come previsto dalla stessa Legge che ha istituito l’Auu. L’aumento stimato, sulla base delle statistiche Istat sui prezzi al consumo, è dell’1,6% per il 2026. Un esempio pratico. In caso di Isee basso al di sotto dei 17.520 euro l’Auu passerà da 201 euro a 204,4 euro al mese per figlio.

Rialzi sono previsti anche per i figli disabili. Per le persone non autosufficienti si passerà da 120,6 a 122,7 euro, per la disabilità grave da 109,1 a 111 euro, per quella media da 97,7 a 99,4. Aumenterà anche il Bonus madri under 21, anche se di pochi centesimi: da 23 euro si passerà a 23,4 euro. Bisogna infine ricordare che, se è vero he non serve ripresentare la domanda per l’Assegno unico e universale qualora lo si abbia già fatto, è obbligatorio aggiornare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu).

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