“La Giunta a gennaio ha scelto due dirigenti, con la solita procedura farsa, assegnandoli ad un servizio specifico. Poi ad aprile ha dato loro a un nuovo incarico abolendo i servizi per i quali erano stati scelti e senza comunicare nulla a chi poteva essere interessato al nuovo posto”. È questa la nuova denuncia di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione sul caso della procedura con cui la Giunta ha assegnato a due dirigenti un incarico diverso rispetto a quello per cui erano stati selezionati.
“A gennaio di quest’anno la Giunta scelse due dirigenti per affidare loro gli incarichi di responsabili dei servizi Innovazione e semplificazione amministrativa e Comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione – spiega Silvia Piccinini – Posizioni per le quali erano state indette selezioni per l’accesso dall’esterno, vinte guarda caso proprio dai soggetti che rivestivano lo stesso incarico da molti anni in regione. Due mesi dopo però i servizi per i quali erano stati scelti sono stati soppressi. Al loro posto sono stati inseriti due nuove posizioni professional (di rango “inferiore”), ovvero la Semplificazione amministrativa e processi di democrazia partecipativa e Coordinamento azioni di comunicazione, educazione alla sostenibilità, partecipazione. A quel punto però la Giunta non ha riaperto la selezione, come avrebbe dovuto fare chiedendo magari anche ad altro personale una manifestazione di interesse per ricoprire i nuovi incarichi, ma ha semplicemente confermato i due dirigenti scelti in precedenza. L’ennesima bizzarria commessa da questa Giunta”.
Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S, oltre a spiegazioni sui criteri che hanno portato a questa scelta, chiede anche se i due dirigenti percepiscano oggi una retribuzione parametrata su quella degli incarichi precedenti (superiori), per i quali lo stipendio dovrebbe essere maggiore. “In pratica – conclude Silvia Piccinini la Giunta a gennaio ha scelto due persone per fare una cosa, ad aprile li assegna ad una funzione con minori responsabilità, e diversa da quella per cui li aveva scelti, non comunica nulla agli altri dirigenti che potrebbero ambire a quella nuova posizione e poi li paga (forse) per l’incarico precedente. Non c’è che dire un vero e proprio cortocircuito che secondo noi nasconde nell’ennesimo pasticcio nato dalla volontà di sfuggire al rispetto della trasparenza e della meritocrazia quando si parla di dirigenti e della loro retribuzione”.