PICCININI (M5S): LA REGIONE NON FINANZI CON LA RICERCA I PROGETTI DI CATTURA E STOCCAGGIO DI CO2, INUTILI E DANNOSI, COME QUELLO PREVISTO DA ENI A RAVENNA 

Non un centesimo delle risorse pubbliche, a partire da quelle regionali, deve andare alla ricerca finalizzata a progetti come quello della cattura e dello stoccaggio di anidride carbonica (CCS) previsto a Ravenna” è quanto dichiara la consigliera Regionale del MoVimento 5 Stelle Silvia Piccinini in merito alla Strategia per la Specializzazione Intelligente 2021-2027 (S3), in discussione in questi giorni in Regione. 

“È sbagliato che all’interno del documento sia stato previsto il finanziamento per la ricerca di iniziative di questo genere. I progetti di cattura e stoccaggio di anidride carbonica sono inutili e dannosi, basati su una tecnologia economicamente insostenibile e ampiamente superata – continua la consigliera – Per questo ho presentato in Commissione numerosi emendamenti, purtroppo tutti bocciati, per impedire che risorse pubbliche finiscano in progetti fallimentari come questo tramite attività di ricerca. È bene che le risorse pubbliche vengano destinate invece a progetti che guardino al futuro, allo sviluppo e alla diffusione delle fonti green, alla sostenibilità ambientale e agli obiettivi della Transizione Ecologica”.

“Abbiamo il dovere di compiere ogni sforzo per la decisa e rapida transizione verso la decarbonizzazione, sostenendo tecnologie che non richiedano l’impiego di fonti fossili – prosegue Piccinini – Progetti di cattura e stoccaggio di anidride carbonica (CCS), come quello che l’Eni vorrebbe realizzare a largo di Ravenna, sono un ostacolo a questo processo perché continuano ad offrire una prospettiva a produzioni, in particolare industriali, che continuerebbero ad emettere CO. Bisogna invece sostenere sistemi di produzione che ne riducano ed annullino le emissioni. Così come la Carbon Capture non è prevista dal PNRR, allo stesso modo non deve essere prevista nei piani e nei finanziamenti della Regione: dobbiamo rivolgere le risorse regionali – conclude Silvia Piccinini – a quei progetti che guardano alla, non di certo a quelli che nascondono dietro ad un finto ambientalismo la volontà di sfruttare ancora una volta le fonti fossili. La Regione non deve girarsi dall’altra parte percorrendo una direzione diametralmente opposta a quella che il mondo ci sta chiedendo”.