“La Regione preveda dei contributi per aiutare le famiglie che hanno necessità di usufruire dei servizi pre e post scuola per i propri figli. Al momento l’offerta di questo servizio è totalmente disomogenea e spesso, come è successo recentemente a Santarcangelo di Romagna, obbliga i genitori a pagare tariffe davvero salate. L’assenza di un servizio di pre e post scuola economicamente accessibile punisce i genitori e le donne che lavorano ed annulla una delle principali misure di conciliazione: alla faccia delle politiche di parità e dell’aiuto all’occupazione e alla genitorialità. Sarà contenta la Lorenzin!“.
È quanto Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali, chiede all’interno di una risoluzione che prende spunto dalle recenti polemiche sulle tariffe dei servizi pre e post scuola offerte dal Comune di Santarcangelo di Romagna. Il documento ha come obiettivo quello di chiedere alla Giunta di sostenere attraverso gli Enti locali, con contributi specifici e una programmazione che sia realmente regionale, la spesa che le famiglie devono sobbarcarsi per poter usufruire di questo tipo di servizio sia alle scuole materne che elementari.
“Negli ultimi anni le richieste di anticipare o posticipare l’orario di accoglienza scolastica sono aumentate in modo esponenziale un po’ dappertutto – spiega Raffaella Sensoli – Esigenza a cui le scuole e i Comuni hanno risposto nei modi più diversi, affidandosi spesso al volontariato, al mondo dell’associazionismo o sobbarcandosi in parte il costo del servizio. Purtroppo però, come dimostrano le proteste dei genitori di Santarcangelo, spesso la spesa per le famiglie è diventata insostenibile e per questo crediamo che la Regione abbia il dovere di intervenire per cercare di risolvere questo problema”. Per questo nella risoluzione presentata dalla consigliera regionale del M5S e che verrà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa si chiede di “prendere in esame la messa a disposizione di contributi, anche attraverso gli Enti locali, per la riduzione dei costi eventualmente ricadenti sui genitori per la fruizione dei servizi di pre e post scuola, e di ricercare, d’intesa con l’amministrazione scolastica e gli enti locali, soluzioni tali da valorizzare ed ottimizzare il patrimonio di competenze e spazi del sistema scolastico nella regione”.
“Al momento la legge regionale sul diritto allo studio non prevede, a differenza di quello che avviene in altre Regioni, questo tipo di intervento. Un vuoto a nostro avviso molto grave che la Giunta dovrebbe riuscire a colmare al più presto” conclude Raffaella Sensoli.