“Altro che ‘miglior Piano rifiuti della storia dell’Emilia-Romagna’ come l’aveva convintamente definito il presidente Bonaccini. Con la proroga fino a giugno dell’accensione dei camini dell’inceneritore di Ravenna si conferma quanto noi sosteniamo da anni, ovvero che il Piano dei rifiuti varato da Giunta e PD non sia altro che uno specchio per le allodole. La promessa di Bonaccini di chiudere qualche inceneritore entro la fine della legislatura si sta rivelando per quello che è sempre stata: una totale presa in giro”.
È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla notizia della proroga di sei mesi dell’inceneritore di Ravenna deciso nei giorni scorsi dalla giunta regionale. “Il ritardo di cui la Regione parla e con il quale spera di giustificare, non solo la proroga ma anche la chiusura dell’inceneritore di via Romea, è diretta conseguenza delle insufficienti e contraddittorie azioni messe in campo dalla Regione in tema di gestione del ciclo dei rifiuti – spiega Andrea Bertani – Basando tutto sulle mega gare e i famosi sistemi equivalenti, come quello delle calotte, la Regione ha scelto di non spingere con decisione verso sistemi più virtuosi, capaci di poter ridurre alla radice la mole dei rifiuti prodotti. Il risultato, oggi, è sotto gli occhi di tutti e messo nero su bianco dalla una delibera che di fatto smaschera il bluff portato avanti da Bonaccini in questi anni, oltre che sancire una sacrosanta verità: ovvero che la Regione non ha avuto il coraggio di puntare sui sistemi che oggi si dimostrano vincenti, come il porta a porta con tariffa puntuale e bacini di gestione non sovradimensionati. Un’occasione persa per paura di scontentare i grandi gestori” conclude Andrea Bertani.