Reddito di solidarietà in ritardo: ennesimo spot del Pd

“Il ritardo nella partenza del reddito di solidarietà è la dimostrazione che, come abbiamo sempre sostenuto, questo provvedimento sia soltanto uno spot elettorale di Bonaccini e del PD che non ha nessuna intenzione, né le capacità, di risolvere il problema della povertà in Emilia-Romagna”.

È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla risposta che questa mattina la Giunta ha fornito ad un question time riguardo al ritardo dell’attuazione del Reddito di solidarietà.

“Scaricare tutte le responsabilità sulle difficoltà informatiche legate al dialogo con altri enti non basta – spiega Gianluca Sassi – Come abbiamo detto in passato, il RES varato dalla Regione è solo una brutta, bruttissima copia del reddito di cittadinanza che il MoVimento 5 Stelle vuole attuare proprio perché si tratta di un provvedimento che dà poco a pochissimi. Scoprire poi che da marzo a oggi, quindi ben quattro mesi dopo l’approvazione in Assemblea, tutto è ancora impantanato nei meandri della burocrazia, conferma che siamo davanti alla solita promessa al vento di questa Giunta, brava a vendere notizia sui giornali ma in seria difficoltà con la realtà dei fatti. E questo lo conferma il fatto che moltissimi Comuni ancora oggi non sanno cosa rispondere a quei cittadini che avevano creduto di poter usufruire immediatamente di un aiuto economico che resta in ogni caso assolutamente insufficiente. Fa riflettere poi – conclude Gianluca Sassi – che in due anni, e cioè da quando si cominciò a parlare di questo provvedimento dopo che il M5S presentò il suo progetto di legge, la Regione non abbia lavorato a un sistema informatico integrato con INPS e altri enti per poter rendere realmente operativo il reddito di solidarietà. Non vorremmo che questo ritardo si protragga ancora per molto, magari fino alle prossime elezioni, visto che a quanto sembra l’unico interesse di questa Giunta è quello di creare degli spot, finora riusciti veramente male, per raggranellare una manciata di voti”.