Un’operazione opaca, che non garantisce la dovuta trasparenza, ma che soprattutto potrebbe essere funzionale ad aggirare la nuova legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle e che a fine marzo approderà alla Camera per la sua approvazione. Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione in Regione sulla nascita di Acqua Ingegneria, la nuova società in house di Romagna Acque che dovrebbe inglobare la Sapir Engineering, impresa di progettazione del gestore del porto di Ravenna.
“Si tratta di un’operazione milionaria visto che si parla di un investimento di 4,6 milioni di euro per il quadriennio 2020-2023 e che a nostro avviso nasconde più di un problema – spiega Andrea Bertani – In primo luogo quello riguardante la trasparenza. La Legge Madia, infatti, prevede espressamente forme di consultazione pubblica per la costituzione di nuove società partecipate. Particolare che riguarda proprio questo caso visto che Sapir è partecipata dalla Regione. Nulla di tutto questo però è stato fatto visto che sono stati pubblicati solo alcuni file in un’area non facilmente raggiungibile del sito istituzionale di Romagna Acque, quindi con un’oggettiva impossibilità per i cittadini di conoscere gli atti e avanzare osservazioni. Ma è anche e soprattutto la finalità di questa nuova società che ci lascia molto perplessi: si dovrebbe occupare di progettare nell’appennino forlivese e cesenate nuovi invasi artificiali con dighe in cemento armato. Almeno tre sarebbero previste, la più grande delle quali (20 milioni di metri cubi) nella zona delle Gualchiere tra Bagno di Romagna e Verghereto”.
Ecco perché nella sua interrogazione il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di prendere una posizione sulla vicenda e assicurare la dovuta chiarezza. Anche per questo è stata già presentata una richiesta di audizione in Commissione dell’assessore Petitti e dei responsabili delle partecipate Sapir e Romagna Acque. “La nuova società, a nostro avviso, andrebbe in conflitto con quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019 del Governo del Cambiamento, che prevede l’istituzione di una centrale per la progettazione di opere pubbliche all’interno all’Agenzia del Demanio, con l’assunzione di personale specializzato messo a disposizione degli Enti Locali. Acqua Ingegneria quindi – conclude Andrea Bertani – sarebbe solo un doppione inutile e costoso, a carico dei contribuenti e permetterebbe solo a Romagna Acque, pur non essendo titolata a decidere sulle politiche idriche, di chiedere ai Comuni soci di impegnarsi in ingenti spese che non hanno alcuna garanzia di rientro”.