SUICIDIO ASSISTITO, PICCININI (M5S): “GRAVI LE DICHIARAZIONI DI GIBERTONI SU FINE VITA. LA SUA POSIZIONE DIMOSTRA L’INCONSISTENZA DELLE LINEE GUIDA VARATE DALLA REGIONE. SERVE SUBITO UNA LEGGE”

“Le dichiarazioni sul suicidio assistito della direttrice del Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, sono molto gravi. Ci aspettiamo che l’assessore Donini prenda immediatamente le distanze e venga al più presto in Commissione a chiarire la situazione. Si tratta di parole che, non solo vanno nella direzione opposta a quella tracciata dalla Regione, ma soprattutto sembrano non tenere conto della sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito il diritto al fine vita. Questo dimostra, ancora una volta, come sia assolutamente necessaria l’approvazione di una legge per non lasciare il tema del suicidio medicalmente assistito in balìa delle più disparate interpretazioni da parte delle aziende sanitarie o dei singoli politici”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle dichiarazioni della direttrice generale del Sant’Orsola di Bologna secondo cui “il suicidio medicalmente assistito può e deve essere evitato grazie alla cure palliative”.

“Si tratta di parole estremamente gravi che sono sintomo di una serie di ambiguità intollerabili – spiega Silvia Piccinini – La prima è che si cerchi di fare confusione sovrapponendo due temi che sono completamente diversi tra loro, ovvero il ricorso alle cure palliative e la richiesta di suicidio assistito. Si tratta di due ‘strumenti’ che rispondono ad esigenze e volontà differenti e che non è certamente giusto accomunare. Ed è molto grave che a fare questa opera di disinformazione sia la direttrice di una struttura d’eccellenza come il Sant’Orsola. In secondo luogo, le parole della dottoressa Gibertoni fanno capire che evidentemente non c’è chiarezza nella scelta fatta dalla Regione, facendo sospettare quindi che le famose linee guida, varate in fretta e in furia per non discutere di una legge vincolante, possano essere non applicate o, addirittura, boicottate dalle stesse aziende sanitarie. Ecco perché, alla luce di queste dichiarazioni e della recente bocciatura del Comitato di bioetica, rinnoviamo l’appello alla Regione di mettere da parte le logiche di partito e di approvare al più presto una legge che regolamenti per davvero il fine vita” conclude la capogruppo M5S.