“La sospensione chiesta dalla Regione per i permessi di ricerca Fantozza e Bugia è una buona notizia ma deve necessariamente essere il primo passo per ripensare e attuare un nuovo modello di sviluppo economico per la nostra regione. Le contraddizioni nel comportamento della Regione sono evidenti e quello che si deve assolutamente evitare è che, magari tra qualche mese e con alle spalle il periodo elettorale, si ritorni a parlare di nuovo di trivelle a Modena, così come in altre province e ritorniamo a dirci le stesse cose da una parte e dall’altra”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo all’annuncio fatto dalla Giunta sulla richiesta di sospensiva dei permessi di ricerca Fantozza e Bugia.
“A questo punto quello che ci aspettiamo, oltre alle doverose dimissioni dell’assessore Palma Costi, è che si attui una moratoria generale sui permessi in essere in Emilia-Romagna, che è la regione più trivellata d’Italia, con più della metà del suo territorio interessato da permessi – spiega Giulia Gibertoni – Il PD corre ai ripari ma il problema va affrontato alla radice, perché semplicemente oggi non si può più continuare a pensare che ci possa essere sviluppo economico disgiunto da difesa dell’ambiente e valorizzazione del territorio, soprattutto quando quel presunto sviluppo economico non porta benefici di nessun tipo ai cittadini ma solo a chi fa affari con le trivelle. Questo modello di sviluppo obsoleto imposto ai territori va ripensato con urgenza e non messo in pausa solo temporaneamente o frettolosamente magari per questioni di opportunità. Per questo credo che la richiesta di sospensiva inoltrata al Ministero per Fantozza e Bugia, che ci auguriamo venga accolta, debba essere adesso l’occasione per i cittadini per chiedere che si arrestino queste politiche fallimentari, perché non ha mai dato portato nulla ai cittadini né all’ambiente se non svantaggi. Deve esserci una presa di posizione netta e non mutevole a seconda del momento e del territorio di riferimento. Va detto anche a tutti quei sindaci ed esponenti del PD che solo adesso hanno manifestato la propria contrarietà: non si limitino a una mera difesa solo del proprio orto dalle trivelle, ma si attivino per contrastare il problema – conclude Giulia Gibertoni – Lo stop alle trivelle, ai permessi di ricerca, deve valere sempre e per tutti i territori. Dopo l’uscita dal nucleare, l’uscita dai combustibili fossili e dalle trivelle”.