“Su Bugia e Fantozza la Regione gioca sulla testa dei cittadini. Continuare a rifiutarsi di revocare le intese in essere relative ai due permessi di ricerca, nonostante la legge e le chiare e dettagliate richieste del Ministero dello Sviluppo Economico, è da irresponsabili. Senza una revoca immediata, la delibera tanto pubblicizzata emanata lo scorso 3 settembre è destinata ad essere carta straccia oltre a rivelarsi l’ennesimo spot elettorale di questa giunta”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al caso dello stop ai permessi di ricerca Bugia e Fatozza in provincia di Modena e Reggio Emilia, e oggetto di un question time che è stato discusso questa mattina in apertura della seduta dell’Assemblea Legislativa.
“Purtroppo le parole dell’assessore Costi hanno confermato quello che temevamo, ovvero che attorno a un tema così importante e sentito dai territori come quello delle trivelle e dei permessi di ricerca di idrocarburi, l’unico obiettivo della Regione è quello di giocare allo scaricabarile senza assumersi nessuna responsabilità – aggiunge Silvia Piccinini – Sostenere che la Regione abbia già fatto tutto quello che era in suo potere per sancire lo stop alle due concessioni è totalmente falso. E a dimostrarlo c’è quanto sostenuto proprio nel 2017 dal Pd in Parlamento in una risposta data dall’allora viceministro Bellanova la quale diceva chiaramente che per procedere o meno all’iter di autorizzazione di un permesso di ricerca le intese sottoscritte dalle Regioni “hanno valore vincolante”.
E ad oggi le intese per Bugia e Fantozza non sono mai state revocate. Un procedimento di revoca che venne utilizzato anche dalla stessa Regione quando decise di dare il via libera ai permessi di ricerca dopo la sospensione decisa in seguito al terremoto del 2012. Ecco perché la delibera fatta dalla Giunta a settembre non è assolutamente sufficiente. È un manifesto politico utile per la campagna elettorale ma non per preservare la sicurezza dei territori e dei cittadini. Torniamo a ripeterlo: serve un nuovo atto in cui la Regione metta nera su bianco la revoca delle due intese. L’assessore Costi e il presidente Bonaccini la smettano di giocare a nascondino e si assumano le loro responsabilità – conclude Silvia Piccinini – Non si può continuare a prendere in giro i cittadini. E per questo chiediamo anche ai sindaci dei territori interessati di far sentire la loro voce in questa scandalosa vicenda”.