“La Regione eviti di affidare i propri servizi contabili e stringere partnership con istituti di credito legati a doppio filo con il mercato delle vendite di armi all’estero che foraggiano guerra e terrorismo”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, contenuta in una risoluzione che sarà discussa nelle prossime settimane all’interno dell’Assemblea Legislativa. Il documento prende spunto dai dati della relazione annuale del governo sull’export militare nel 2015 e che ha visto triplicare la vendita di armi italiane all’estero e aumentare considerevolmente le forniture verso Paesi in guerra: in particolare quelle verso l’Arabia Saudita e zone del Medio Oriente fucina di organizzazioni terroristiche.
“Parallelamente a questa crescita, sta aumentando sensibilmente anche il ruolo delle principali banche italiane, il cui ruolo risulta fondamentale nella intermediazione finanziaria per il business delle forniture belliche – spiega Andrea Bertani – Tra queste, oltre a Intesa e Banca Etruria, ci sono diversi istituti emiliano-romagnoli ma soprattutto c’è anche Unicredit, tesoriera della Regione, che si trova addirittura al terzo posto con il 12% delle operazioni effettuate. Crediamo che per un’istituzione che ripudia ogni collegamento con la guerra questo legame sia quantomeno inopportuno e che quindi debba essere valutato attentamente”.
Ecco perché nella risoluzione presentata dal consigliere regionale del M5S si chiede alla Giunta che “nei processi di assegnazione di propri servizi contabili, gestionali o di tesoreria, nonché di selezione delle partnership con istituti di credito ed operatori finanziari, individui