In pensione dopo il congedo legge 104: come evitare la penalizzazione e ricevere un assegno più alto

Le misure e gli strumenti previdenziali che possono diventare molto utili a chi desidera andare in pensione anticipatamente.

Soprattutto per chi non ha ancora maturato i requisiti necessari. È possibile, infatti, programmare con intelligenza l’uscita dal lavoro, sfruttando alcune norme che consentono di avvicinarsi progressivamente al pensionamento.

uomo controlla documenti
In pensione dopo il congedo legge 104: come evitare la penalizzazione e ricevere un assegno più alto – emiliaromagna5stelle.it

Chi ha a disposizione misure di assistenza familiare può cercare di combinare diversi strumenti previdenziali. Alcuni esempi. Un dipendente privato a tempo indeterminato, che abbia compiuto 60 anni a luglio 2025 e che maturi la pensione retributiva a dicembre 2029, può programmare – e c’è chi lo ha fatto davvero – un percorso di prepensionamento articolato su più anni. L’uomo dell’esempio ha una sorella di 57 anni disabile al 100% con accompagnamento (Legge 104), l’ipotesi è quella di accedere a dicembre 2026 al congedo straordinario per i due anni previsti.

Successivamente, a dicembre 2028, con 63 anni e 5 mesi di età, punterebbe all’Ape Sociale per l’anno di copertura mancante, arrivando così a dicembre 2029 al pensionamento definitivo. Programmare la pensione, lasciando il lavoro prima dell’età pensionabile, è possibile sfruttando misure di accompagnamento che permettono di scalare progressivamente il sistema previdenziale.

In pensione senza penalizzazioni: come fare

Esistono diversi percorsi, abbiamo anticipato. Ad esempio, passando dalla Naspi (indennità di disoccupazione fino a due anni) all’Ape Sociale.

mani di anziana su sedia a rotelle su mani di assistente
In pensione senza penalizzazioni: come fare – emiliaromagna5stelle.it

Per arrivare alla pensione di vecchiaia. Con una pianificazione in tre fasi – Naspi, Ape Sociale e pensione ordinaria – alcuni lavoratori riescono a completare il proprio percorso contributivo senza interruzioni e con una transizione più dolce. Lo stesso ragionamento vale per il congedo straordinario retribuito fino a due anni, previsto per chi assiste un familiare con disabilità grave riconosciuta ai sensi della Legge 104. Durante questo periodo, il lavoratore mantiene la retribuzione piena e continua a maturare contributi, pur non lavorando.

La scelta di combinare congedo straordinario e Ape Sociale sarebbe corretta per colmare il gap contributivo, ma è importante fare attenzione. Il congedo straordinario è una misura strutturale che offre maggiore sicurezza. Diverso è il discorso per misure sperimentali come l’Ape Sociale, che dipendono ogni anno dalla conferma del Governo. Questo vuol dire che chi punta al 2028 per usufruire di un anno di Ape Sociale e al 2029 per la pensione di vecchiaia, deve considerare un rischio concreto: se la misura non venisse prorogata, si troverebbe con un anno scoperto, senza pensione e senza possibilità di prolungare il congedo. In questo caso, resterebbe l’obbligo di rientrare al lavoro. Chi oggi ha 65 anni può pianificare con ragionevole sicurezza l’uscita, contando sull’arrivo della pensione di vecchiaia a 67 anni.

Tutto può cambiare quando si parla di pensioni, meglio affidarsi a misure strutturali e consolidate, come la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata ordinaria o i congedi retribuiti previsti dalla Legge 104, che, pur soggetti all’adeguamento alle aspettative di vita, offrono maggiore sicurezza. Congedo, Naspi e prepensionamenti restano dunque ottimi strumenti di pianificazione, ma vanno utilizzati con prudenza e realismo.

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