Pensione Anticipata 2025: i sei mesi sono una realtà o sono leggenda? Capiamo insieme tutti i requisiti richiesti.
La possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro rispetto all’età pensionabile ordinaria (attualmente fissata a 67 anni) è un tema di grande interesse, ma è spesso circondato da interpretazioni errate e falsi miti.

Non esiste infatti in Italia un diritto generico di andare in pensione 6 mesi prima senza prima avere soddisfatto requisiti specifici. La pensione anticipata nel 2025 è vincolata ad una combinazione precisa di età, contributi versati e, in molti casi, all’importo minimo dell’assegno. La formula principale per l’uscita anticipata nel 2025 è la pensione anticipata contributiva, che si applica ai lavoratori che hanno versato contributi prevalentemente o totalmente nel sistema contributivo.
I requisiti chiave sono: aver compiuto almeno 64 anni di età e avere alle spalle almeno 20 anni di contributi versati. L’assegno pensionistico maturato deve superare una determinata soglia stabilita dalla legge, che nel 2025 si attesta attorno ai 1.616 euro lordi mensili (il valore è soggetto a rivalutazione annuale e varia in base all’importo dell’Assegno Sociale). Se uno di questi requisiti, in particolare la soglia di importo minimo, non viene soddisfatto, l’accesso alla pensione anticipata contributiva è precluso, anche se l’età e i contributi sono sufficienti.
Le (vere) finestre per andare in pensione anticipatamente
Il concetto di anticipo di alcuni mesi è reale, ma si applica a situazioni molto specifiche, spesso legate alle finestre di accesso che intercorrono tra la maturazione del requisito e l’effettiva erogazione della pensione.

Chi può beneficiarne sono categorie particolari come i lavoratori che svolgono mansioni gravose, disoccupati di lunga durata, o coloro che assistono familiari (i caregiver), questi possono beneficiare di finestre di anticipo di 3 o 4 mesi rispetto ai tempi standard. Spesso, per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, si applicano finestre di attesa fisse di 3 mesi prima di poter accedere al trattamento pensionistico dopo aver maturato il diritto. Queste non sono, quindi, un generico anticipo di sei mesi applicabile a tutti, ma meccanismi procedurali specifici.
Esiste tuttavia la possibilità di accedere alla pensione anticipata con un cumulo contributivo, specialmente per chi ha versato contributi sia nella gestione obbligatoria (INPS) sia in un fondo pensione complementare. Una corretta pianificazione previdenziale può aiutare a raggiungere prima la soglia minima di importo dell’assegno e, di conseguenza, ad anticipare l’uscita dal lavoro. La pensione anticipata nel 2025 è un percorso complesso, dipendente da rigidi requisiti anagrafici, contributivi e di importo. La risposta alla domanda se si può andare in pensione 6 mesi prima è, in senso generale, negativa. Si può anticipare il raggiungimento dell’età ordinaria solo rispettando le precise condizioni della pensione anticipata contributiva o rientrando nelle finestre di anticipo previste per categorie specifiche.





