A proposito di pensione minima, ci sono dei dettagli non di poco conto da tenere in considerazione. Ci sono, infatti, a disposizione tre bonus che sono cumulabili tra di loro e possono portare l’importo al di sopra dei mille euro. Andiamo a vedere i dettagli.
Siamo al cospetto di un tema sempre estremamente delicato e complicato da affrontare, dal momento che è un qualcosa di molto, molto divisivo, per certi aspetti. A proposito di pensioni, infatti, da un lato quelli che la percepiscono lamentano degli importi che sono troppo bassi per far fronte a questo incontrollato aumento dei prezzi. Dall’altro, invece, i giovani lo vedono come un qualcosa di irraggiungibile e di lontano nel tempo, come si suole dire. Da questo punto di vista, il discorso si amplifica ancora di più, in termini di polemiche, quando si parla di pensione minima.

Si tratta di un qualcosa non di poco conto, dal momento che è la cifra, come è facilmente intuibile, minima che viene riconosciuta. Allo stato attuale delle cose, con l’importo che è stato adattato all’inflazione come avviene praticamente sempre, la cifra in questione non è particolarmente alta e crea, in maniera del tutto fisiologica, un bel po’ di malcontento generale, come si suole dire. Ci sono, però, tre bonus che sono cumulabili tra di loro che possono portare l’assegno percepito, ovviamente a determinate condizioni, anche al di sopra dei mille euro.
Bonus per chi riceve la pensione minima: tutto quello che devi sapere a riguardo
Allo stato attuale l’importo della pensione minima è pari a 603,40€ mensili con una maggiorazione del 2,2% prevista da quella che è la legge di Bilancio 2025. Il primo “bonus” a cui possono accedere e che può servire ad alzare la cifra che viene percepito è la cosiddetta quattordicesima. Non si tratta a tutti gli effetti di una ulteriore mensilità riconosciuta, ma di un qualcosa a cui si accede a determinate condizioni, come gli anni di contributi ed il reddito. Il suo importo può variare da 336 euro a 655 euro.

Una ulteriore integrazione alla pensione minima è rappresentata senza ombra di dubbio dalla “Carta dedicata a te“, anche nota come Carta Spesa. Di importo pari a 500 euro annui, si può usare solo per acquistare beni di prima necessità. E viene riconosciuta in maniera automatica, per l’appunto, proprio alle fasce di popolazione maggiormente in difficoltà.
Se, dunque, sommiamo la maggiorazione del 2,2% di cui sopra, la Carta Spesa e la cosiddetta quattordicesima, vediamo come in alcuni casi la pensione minima può anche superare i mille euro e questa è una autentica manna dal cielo per tante famiglie. È importante in ogni caso presentare domanda entro i termini specifici indicati dall’INPS per non perdere i diritti.