Con la manovra 2026 posso andare in pensione anticipata? Ecco la risposta: novità anche per l’Ape sociale

La Legge di Bilancio 2026 sta per arrivare in Parlamento, e diverse novità riguardano anche il sistema pensionistico e l’Inps. Ecco tutti i dettagli.

Sul fronte pensionistico, la manovra approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri ha introdotto molte importanti modifiche. Al netto della discussione che sta per cominciare in Parlamento, ci sono numerose novità.

Pensione anticipata, novità 2026
Con la manovra 2026 posso andare in pensione anticipata? Ecco la risposta: novità anche per l’Ape sociale – EmiliaRomagna5stelle.it

Prima di tutto, l’età pensionabile, che tornerà a crescere a partire dal 2027. Poi il rialzo delle pensioni minime e la proroga delle pensioni anticipate e dell’Ape sociale. Partiamo proprio dall’età pensionabile. Al momento, e fino alla fine del 2026, si accede alla pensione di vecchiaia a 67 anni, ed in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi, o 41 anni e 10 mesi di versamenti per le donne.

Cosa accadrà nel 2027? L’età per andare in pensione aumenterà di un mese, dunque vi si accederà a 67 anni e 1 mese, e dal 2028 di altri 2 mesi. La prospettiva era di un aumento, sin da subito, di 3 mesi, ma l’esecutivo è riuscito a spalmarlo in almeno 2 anni.

Aumento dell’età pensionabile, rialzo generale scongiurato

Lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze temeva di dover procedere con un aumento significativo. Bisogna ricordare che l’adeguamento è il frutto di un meccanismo contenuto nella riforma Fornero del 2010.

Anziano sdraiato su prato
Aumento dell’età pensionabile, rialzo generale scongiurato – EmiliaRomagna5stelle.it

Ovvero, tutto è legato all’aspettativa di vita: vivere più a lungo aumenta l’età pensionabile. L’aumento dell’età generalizzato è stato dunque scongiurato, e sono anche state confermate le esclusioni in merito ai lavoratori esclusi dal rialzo. Alcune categorie che effettuano lavori gravosi o usuranti manterranno l’età di uscita attuale. Tra di essi gli operatori ecologici, i conduttori di mezzi pesanti, gli operai edili, gli infermieri con turni notturni.

E l’Ape sociale? Per quanto riguarda l’Anticipo pensionistico sociale, è anch’esso stato prorogato al 2026. Com’è noto, si tratta di uno strumento di pensionamento anticipato che risale al 2017. È una misura gestita dall’Inps. Si può uscire prima dalla propria occupazione senza alcuna penalizzazione, e con un sostegno definito assegno-ponte fino a quando non si raggiunge l’età della vecchiaia.

L’Ape resterà riservato a chi ha compiuto i 63 anni di età e non ha ancora diritto alla pensione di vecchiaia. Possono accedere al sostegno solo determinate categorie di lavoratori: gli addetti a mansioni usuranti o gravose, gli invalidi civili, i caregiver che si prendono cura di familiari con disabilità gravi, chi è rimasto senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. In ogni caso l’Ape sociale non deve superare i 1500 euro lordi al mese senza tredicesima né possibilità di reversibilità.

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