Conto cointestato: attenzione alla nuova normativa, il Fisco non scherza più

Il versamento di somme su un contro corrente cointestato non implica per forza la configurabilità di una donazione indiretta.

Questa la sentenza della Corte di Cassazione in merito ad una vicenda che ha origine da una causa civile, si parla di eredità e conti cointestati.

uomo e donna di fronte a documenti
Conto cointestato: attenzione alla nuova normativa, il Fisco non scherza più – emiliaromagna5stelle.it

La causa di cui parliamo è nata da una disputa riguardante un’eredità, nata tra familiari sulla cointestazione tra coniugi di un conto corrente sul quale erano confluiti i proventi della vendita di un immobile di proprietà di uno solo di essi. I fondi accreditati su tale conto erano stati successivamente utilizzati per effettuare degli investimenti ugualmente cointestati ai coniugi.

La Suprema Corte ha ritenuto non dimostrato che, mediante il deposito sul conto cointestato del guadagno nella vendita di un immobile personale di uno dei coniugi, avesse inteso effettuare una donazione indiretta a favore del marito con la metà delle somme acquisite. Mancava l’elemento soggettivo della donazione quindi l’intenzione di arricchire il beneficiario.

I giudici hanno dichiarato che affinché possa configurarsi una donazione indiretta, è necessario dimostrare lo spirito di liberalità del disponente.

Conto cointestato e donazione diretta o indiretta: cosa ne pensano i giudici

La giurisprudenza racconta di un caso in cui uno dei coniugi si era appropriato di una somma precedentemente versata su un conto cointestato dall’altro coniuge e proveniente dal suo patrimonio personale.

pensionati sorridenti di fronte a impiegato con documento in mano
Conto cointestato e donazione diretta o indiretta: cosa ne pensano i giudici – emiliaromagna5stelle.it

In questo caso, gli Ermellini hanno precisato che tale versamento non costituisce di per sé liberalità. In quel caso, l’Agenzia delle Entrate aveva ritenuto che le somme di cui uno dei coniugi si era indebitamente appropriato costituivano proventi illeciti da sottoporre a tassazione ai fini delle imposte sui redditi.

E poi c’è un altro caso che può fare scuola in cui l’Agenzia delle Entrate ha esaminato il caso di un contribuente che aveva effettuato versamenti su un conto cointestato con l’ex coniuge che chiedeva se tali versamenti potessero far presumere un atto di liberalità. L’Agenzia delle Entrate, richiamando le numerose sentenze della Suprema Corte, ha precisato che, se il versamento è stato effettuato in virtù di un obbligo (come nel caso trattato), nessuna presunzione di liberalità può configurarsi, ribadendo che l’elemento essenziale della donazione è lo spirito di liberalità, cioè la consapevolezza di attribuire ad altri un vantaggio patrimoniale senza esservi in alcun modo costretti.

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