Conto corrente zero spese: attenzione a 3 clausole che azzerano il vantaggio

Conti correnti a zero spese, siamo sicuri sia proprio così? Scoprirete con noi che non è tutto oro quel che luccica.

Online ogni giorno siamo sommersi da pubblicità di conti correnti a zero spese, ma attenzione alle facili illusioni, la realtà è che nessuno regala nulla, specialmente nel campo delle banche.

carte di credito e scritta costo zero?
Conto corrente zero spese: attenzione a 3 clausole che azzerano il vantaggio – emiliaromagna5stelle.it

La promessa di un conto corrente a “zero spese” è una delle leve di marketing più utilizzate dalle banche, specialmente in ambito digitale. Tuttavia, molti prodotti pubblicizzati come gratuiti nascondono clausole e costi che, se non gestiti con attenzione, possono annullare il vantaggio economico, portando il cliente a pagare più di quanto preventivato. È fondamentale analizzare il Foglio Informativo per individuare i tre principali tipi di oneri mascherati.

Sul foglio leggerete – più o meno chiaramente perché dipende dalla grandezza delle lettere – i costi per le operazioni non incluse: la gratuità del conto si applica spesso a un pacchetto base di servizi essenziali, lasciando fuori dalla tariffa zero tutte quelle operazioni considerate “extra” o non comuni per l’utente medio. Dopo la foto alcuni esempi.

Conto corrente a zero spese: quello che le banche non vi dicono

Controllate bene come verranno gestite le operazioni complesse o veloci: rientrano in questa categoria i bonifici istantanei, i bonifici extra-SEPA (al di fuori dell’area unica di pagamento in euro) e i pagamenti di deleghe F24, MAV, RAV o bollettini.

coppia controlla documenti e calcola con calcolatrice
Conto corrente a zero spese: quello che le banche non vi dicono – emiliaromagna5stelle.it

Molti conti gratuiti offrono prelievi illimitati o gratuiti solo presso gli ATM della propria banca o del proprio gruppo. Prelevare da sportelli di altre banche (soprattutto all’estero) può far scattare commissioni non indifferenti. Le operazioni eseguite fisicamente in filiale, come versamenti di contanti o prelievi di somme elevate, sono quasi sempre a pagamento, dato che questi conti sono pensati per l’uso online. Questi costi, se le operazioni non sono saltuarie, possono sommarsi rapidamente, erodendo il risparmio.

La dicitura “zero spese” è spesso subordinata a vincoli che, se non rispettati, riattivano il canone mensile o annuale. La mancata osservanza di queste clausole è il modo più comune con cui un conto gratuito diventa oneroso: la condizione più diffusa è l’obbligo di accreditare lo stipendio o la pensione sul conto e può essere richiesto il mantenimento di una giacenza media (saldo) al di sopra di una soglia prefissata. In alcuni casi, la gratuità è legata a un numero minimo di transazioni mensili effettuate con la carta di debito.

Se il cliente non riesce a mantenere tali condizioni, scatta automaticamente il canone. E bisogna prestare attenzione ai costi accessori, che spesso sono opzionali ma necessari per la gestione quotidiana delle finanze come le carte di credito e le prepagate che non sono sempre gratuite e possono avere canoni propri azzerabili solo superando una specifica soglia di spesa mensile o annuale. Anche l’invio di estratti conto in formato cartaceo o l’utilizzo di particolari servizi aggiuntivi, come assicurazioni collegate al conto, generano costi che non fanno parte della gratuità del conto base.

Per chi intende cambiare banca, la raccomandazione è di richiedere una simulazione annuale dei costi basata sul proprio uso abituale.

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