Detrazioni figli a carico e mancato aggiornamento ISEE: il rischio è di perdere 500 Euro, ma si può rientrare.
Molti genitori in Italia potrebbero avere inconsapevolmente rinunciato a centinaia di euro di benefici fiscali. I contribuenti che non hanno aggiornato l’ISEE o non hanno richiesto correttamente la detrazione per figli a carico ogni anno rischiano di aver perso circa 500€ che gli spetterebbero di diritto.

La questione ruota attorno alla gestione della detrazione per figli a carico, un beneficio fiscale che riduce l’IRPEF dovuta. Dal 1° gennaio 2025, la detrazione teorica per figli a carico ha subito alcune modifiche, con un tetto d’età fissato a 30 anni (salvo i casi di disabilità). L’importo massimo teorico è significativo: si attesta attorno a 950 euro, e può essere ancora più alto, raggiungendo circa 1.220 euro per i figli sotto i tre anni.
Tuttavia, il valore effettivo della detrazione non è fisso, ma dipende strettamente dal reddito complessivo del nucleo familiare. La formula prevista dalla legge è strutturata per essere decrescente: all’aumentare del reddito, la detrazione si riduce progressivamente, fino ad azzerarsi superate le soglie massime.
Come recuperare 500 euro persi inconsapevolmente
Per molte famiglie, la detrazione effettivamente fruibile si aggira intorno ai 500 euro, una somma non trascurabile che, se non richiesta o calcolata correttamente, viene semplicemente persa.

Il problema principale sorge quando i genitori non aggiornano tempestivamente l’ISEE o non presentano la dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Redditi) in modo corretto ogni anno. Molte delle altre agevolazioni fiscali e sociali (come l’Assegno Unico) sono strettamente legate all’ISEE. Se lo stesso non è aggiornato o è errato, non solo si rischia di perdere la detrazione figli a carico, ma si pregiudica anche l’accesso a tutti i bonus correlati. Un ISEE troppo elevato (anche se la situazione economica è migliorata) o troppo basso (se ci sono state omissioni) può portare a errori di calcolo nell’Assegno Unico e nelle detrazioni.
La detrazione deve essere richiesta in sede di dichiarazione dei redditi. L’omissione o l’errore nella compilazione comportano la mancata applicazione dello sconto IRPEF. La buona notizia è che il denaro non è necessariamente perduto in modo definitivo. Chi ha omesso o richiesto in modo errato la detrazione per gli anni passati ha la possibilità di recuperare le somme arretrate. Per fare ciò, è necessario presentare una dichiarazione integrativa o correttiva. Data la complessità del calcolo delle detrazioni decrescenti in base al reddito, è consigliato rivolgersi a un CAF o a un professionista. Il consulente può rivedere i dati fiscali degli anni precedenti e presentare la documentazione necessaria per ottenere il rimborso o una riduzione delle tasse dovute, sbloccando così le centinaia di euro non fruite.





