Se hai un secondo lavoro puoi essere licenziato immediatamente: devi lasciarlo subito con la nuova stangata della Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione stabilisce un precedente fondamentale per il rapporto di lavoro tra dipendente e datore.

La Suprema Corte ha chiarito che chi omette di comunicare un secondo incarico pubblico, anche se a tempo parziale, è passibile di licenziamento immediato.

Uomo preoccupato
Se hai un secondo lavoro puoi essere licenziato immediatamente: devi lasciarlo subito con la nuova stangata della Cassazione – emiliaromagna5stelle.it

L’obbligo di trasparenza e di lealtà nei confronti dell’amministrazione non è solo un adempimento burocratico, ma un principio cardine la cui violazione può minare irreparabilmente la fiducia tra le parti.

Nel pubblico impiego italiano, l’articolo 53 del D.Lgs. 165/2001 vieta ai dipendenti di svolgere incarichi o attività remunerate senza previa autorizzazione. Nel settore scolastico, in particolare, la normativa e i contratti collettivi impongono obblighi stringenti: ogni secondo lavoro, attività retribuita o incarico deve essere preventivamente dichiarato all’amministrazione scolastica competente. Lo scopo è prevenire conflitti di interesse e garantire la piena disponibilità del docente alla funzione pubblica preposta.

Licenziamento per secondo lavoro: il caso esaminato

La disputa esaminata dalla Cassazione riguardava un docente impiegato a tempo parziale che aveva assunto un ulteriore incarico pubblico senza averlo preventivamente comunicato e senza avere chiesto la necessaria autorizzazione.

Coppia che esamina documenti
Licenziamento per secondo lavoro: il caso esaminato – emiliaromagna5stelle.it

La mancata comunicazione è emersa in seguito a controlli incrociati. L’amministrazione scolastica aveva prontamente avviato un procedimento disciplinare, culminato nella decisione di licenziamento immediato, impugnata dal docente fino ai massimi gradi di giudizio.

Con la sentenza n. 26049/2025, la Corte ha confermato la legittimità del licenziamento disciplinare. Secondo i giudici, l’omessa comunicazione o la falsa dichiarazione integrano un comportamento gravemente lesivo del rapporto fiduciario nel pubblico impiego.

La pronuncia ribadisce i principi di affidabilità e lealtà che devono caratterizzare il dipendente pubblico, richiamando l’articolo 93 del Testo Unico sullo statuto degli impiegati civili dello Stato. La sanzione massima è ritenuta proporzionata quando la condotta è talmente grave da compromettere la fiducia riposta nell’insegnante. La gravità non è misurata sugli eventuali danni economici, ma sulla portata simbolica e pratica dell’inganno. La decisione delinea un quadro di rigore che intende scoraggiare ogni tentativo di eludere gli obblighi di comunicazione, specialmente in un ambiente come quello scolastico, dove l’integrità assume un valore educativo esemplare.

Alla luce di questa decisione, è fondamentale che i docenti agiscano con massima trasparenza leggendo attentamente le normative (inclusi l’Art. 53 del D.Lgs. 165/2001 e i CCNL Scuola), o rivolgendosi all’ufficio del personale per chiarimenti e presentare sempre la domanda di autorizzazione prima di intraprendere qualsiasi altra attività, anche se saltuaria o apparentemente innocua.

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