Si può ancora ristrutturare la prima abitazione ma attenzione: il bonus casa 2026 sarà selettivo

Il Bonus Casa 2026 sarà per forza di cose molto diverso rispetto a prima. C’entrano l’Europa, il deficit e la vicinanze alle fasce deboli. Tutti i dettagli.

Con l’espressione, perlopiù coniata dai media, Bonus Casa, si intende una detrazione fiscale pari al 50% sulle spese per lavori di ristrutturazione. Si tratta di una misura che esiste da più di venti anni, ma prima del 2012 la detrazione era del 36%.

Lavoratori che si stringono la mano
Si può ancora ristrutturare la prima abitazione ma attenzione: il bonus casa 2026 sarà selettivo – emiliaromagna5stelle.it

Il Bonus si applica a tutto ciò che riguarda l’abitazione, dagli interni ai tetti e alle facciate, dalle barriere architettoniche agli antifurto fino ai posti auto. Il suo funzionamento è semplice. È possibile spendere fino a 96mila euro per unità immobiliare. Successivamente è possibile detrarne il 50% e quindi recuperarlo in un periodo di tempo pari a dieci anni nella dichiarazione dei redditi.

Fino a questo momento, con il periodo di riferimento 2024/2025, il Bonus Casa era applicabile a tutti i tipi di immobili e contratti: prima, seconda casa e affitti. Dal prossimo anno, però, e quindi parliamo del Bonus Casa 2026, la detrazione potrebbe avere carattere selettivo. In buona sostanza, potrebbe riguardare solo la prima casa. Il condizionale è d’obbligo, poiché l’ipotesi è allo studio del governo ed in particolare del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

Il Bonus Casa 2026 si concentrerà sulla prima casa

Il Bonus Casa non sparirà insomma, ma si concentrerà sulla prima casa, intesa il luogo dove si risiede o che si utilizza come abitazione principale. Quest’ultima, a differenza di seconde case, case vacanza e immobili ad uso investimento, sarà ancora ristrutturabile sfruttando la detrazione del 50% in dichiarazione dei redditi. Sono tre i criteri che stanno portando il Mef a rendere ufficiali le novità sul Bonus Casa 2026.

Il primo è che c’è la necessità di contenere la spesa pubblica. C’è da considerare, infatti, che il Superbonus è costato allo stato svariati miliardi, dunque bisogna ridurre il deficit. Il 2026, inoltre, è l’anno in cui entrerà in vigore una nuova governance europea sulle detrazioni. Il leit motiv sarà: ok ai ai bonus purché mirati alle fasce deboli della popolazione, all’efficienza energetica, agli immobili pubblici. Infine, c’è il fattore sociale. È intenzione del governo stare vicino a chi ristruttura una casa per viverci, non per fare investimento.

Operaio che installa parquet
Il Bonus Casa 2026 si concentrerà sulla prima casa – emiliaromagna5stelle.it

Per tutti questi motivi il Bonus Casa 2026 avrà carattere selettivo. E quello della prima casa potrebbe non essere l’unico criterio da rispettare. Il Mef potrebbe inserire un tetto al reddito, lavori a carattere strutturale o di sicurezza, priorità ai piccoli Comuni o alle aree disagiate. Ma cosa fare in caso di lavori in corso? La questione è delicata e dibattuta, ma si può concordare su due elementi.

Il primo è che chi vuole ristrutturare la seconda casa dovrebbe farlo il prima possibile mentre è ancora in vigore il Bonus non selettivo. Il secondo è che arrivati a questo punto, cominciando i lavori adesso si potrebbero terminare comunque in un sistema di detrazione differente rispetto a quello attuale.

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